Vicenza – Luci ed ombre per l’economia vicentina secondo Confindustria, ma anche molta preoccupazione per il futuro. E’ quanto emerge dalle rilevazioni congiunturali condotte da Confindustria Vicenza, nel terzo trimestre 2018, con una nota positiva per le aziende del settore metalmeccanico che fanno registrare un leggero incremento della produzione pari all’1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Qui l’indagine congiunturale nazionale di Federmeccanica presentata oggi a Roma.
“Il comparto – spiegano gli industriali berici – fa segnare performance migliori rispetto alla media complessiva di tutti i settori della provincia, che hanno chiuso il trimestre con un +0,86%, ma nettamente inferiori al +4% che il settore metalmeccanico fece segnare durante il terzo trimestre del 2017. Il 22% delle aziende dichiara, però, di non raggiungere ancora un livello produttivo soddisfacente”.
“Le vendite sul mercato interno e quelle verso i paesi europei – continua Confidustria – sono aumentate rispettivamente dell’1,59% (era +3.7% nello stesso periodo del 2017) e dello 0,50% (era +7,5%). Le vendite verso i paesi extra-europei, parallelamente all’andamento complessivo delle imprese beriche che hanno fatto segnare un’inversione di tendenza, sono diminuite leggermente segnando un -0,63%. Il segno negativo, nelle vendite extra Ue, non veniva registrato da dicembre 2015 e, nel terzo trimestre dello scorso anno, facevano segnare addirittura un +11%. L’andamento occupazionale è cresciuto del 2,65% rispetto al terzo trimestre dell’anno scorso e la consistenza del portafoglio ordini rimane stabile per il 42% delle aziende. Gli incassi risultano in ritardo nel 26% delle aziende, provocando tensioni di liquidità nell’11% dei casi”.
“Siamo molto preoccupati – ha spiegato Laura Dalla Vecchia, presidente della Sezione meccanica, metallurgica ed elettronica di Confindustria Vicenza – dall’incertezza che caratterizza il mercato internazionale attuale e questi dati purtroppo mostrano con estrema chiarezza come sia nettamente peggiorata la situazione rispetto allo scorso anno. Un’incertezza che il governo sembra non essere in grado di gestire sia nel contesto internazionale, visto l’isolamento che l’Italia sta scontando in Europa in merito alla legge di Bilancio, ma anche se parliamo di politica industriale nazionale a partire dal pessimo decreto dignità per finire con lo smantellamento de facto dell’alternanza scuola lavoro. In una situazione diffusa in cui le aziende non trovano i tecnici per poter far fronte alla domanda dei propri clienti, abbiamo potuto sperimentare come l’alternanza possa in parte sopperire ad un’offerta formativa scolastica che purtroppo si è dimostrata non sufficiente rispetto a quanto richiedono il nostro territorio e le nostre aziende.
“In questo contesto – conclude Dalla Vecchia -, anziché perfezionare e potenziare questo strumento, dopo aver abolito la prevista discussione dell’esperienza di alternanza all’esame di Stato, con la legge di bilancio il governo ha manifestato la volontà di ridurne le ore: 90 ai licei contro le 200 previste oggi, 150 ai tecnici e 180 ai professionali contro le 400 attuali. Allo stesso modo, si riducono di 56,5 milioni anche i fondi previsti. Questo è un danno vero per la competitività presente e futura delle aziende metalmeccaniche italiane e vicentine. Per questo ho personalmente invitato tutti gli imprenditori e le loro famiglie a sottoscrivere la petizione Più alternanza più formazione che Federmeccanica, su iniziativa del suo vicepresidente e nostro collega vicentino Federico Visentin, ha lanciato sulla piattaforma Change.org”.
vicenzareport.it