PARLAMENTARI TREVIGIANI DELLA LEGA: “NO A MAXISANATORIA DEI CLANDESTINI”

"Si pensa agli immigrati mentre milioni di italiani sono abbandonati"
TREVISO – “I lavoratori agricoli messi in ginocchio dalle scelte scellerate di questo governo: saranno gli unici a non percepire il bonus di 600 euro nei mesi di aprile e maggio e, avendone beneficiato a marzo, non potranno neppure accedere al reddito di emergenza”. A lanciare l’allarme è il deputato della Lega Franco Manzato, già sottosegretario all’Agricoltura.  “Avanti di questo passo il governo giallo rosso costringerà i lavoratori agricoli ad alzare le barricate. È inaccettabile che gli agricoltori, contrariamente ad altri, vengano privati del loro bonus e che i braccianti del settore agricolo, che in media lavorano non più di 80 giornate l’anno, debbano dividersi queste giornate con clandestini magari regolarizzati come vorrebbe qualche ministro, cassa-integrati e percettori di reddito di cittadinanza”, continua deputato opitergino.
Sul tema delle regolarizzazioni, oltre a Manzato si schierano anche gli altri parlamentari trevigiani del Carroccio: “In queste ore il rischio è che l’Italia venga invasa da clandestini – affermano Dimitri Coin, Angela Colmellere, Franco Manzato, Ingrid Bisa, Marica Fantuz, Massimo Candura, Sonia Fregolent e Gianpaolo Vallardi -. Le dichiarazioni dei ministri Bellanova e Provenzano confermano che per questo governo gli italiani vengono per ultimi perché la loro priorità, con tanto di minacce di dimissione, è regolarizzare centinaia di migliaia di immigrati. Conte e i suoi lasciano milioni di Italiani senza futuro: partite iva, famiglie, persone con disabilità, liberi professionisti, commercianti, agricoltori sono stati letteralmente abbandonati. Piddini e pentastellati stanno mettendo in serio pericolo la nazione: se fossimo in un Pese civile gli italiani li manderebbero immediatamente a casa”.
“È evidente che quello che prevede il “decreto maggio” non rappresenta certamente la strada per dare manforte all’agricoltura – conclude Manzato -, al contrario, il rischio sarà irrimediabile dal momento che l’attuale maggioranza non perde occasione per accanirsi con chi coltiva le nostre terre”.

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