NUOVO DPCM: SCUOLE CHIUSE E FAMIGLIE DIMENTICATE

Colmellere: "Manca chiarezza da parte del governo, i comuni sono allo sbando"
TREVISO – Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha confermato che le scuole rimarranno chiuse fino a settembre e che l’esame di maturità sarà sostenuto di persona, tramite colloquio, e a distanza di sicurezza. Però non ha fornito risposte sui bambini, e cioè su cosa dovranno fare i genitori che dal 4 maggio torneranno al lavoro. Le famiglie sono abbandonate a se stesse, non ci sono indicazioni concrete su eventuali aperture di centri estivi, scuole materne, asili nido per i prossimi giorni e mesi. Chi seguirà i ragazzi? Chi rimarrà con i bambini?Senza considerare i genitori con bambini che hanno difficoltà e che si stanno facendo carico di tutto, problema assai diffuso. Ne abbiamo parlato con l’Onorevole Angela Colmellere, deputata della Lega, che si è resa disponibile ai nostri microfoni. “Queste direttive devono essere chiarite quanto prima per dare una risposta ai genitori per potersi organizzare con i propri figli. E’ tutto in forse, e di fatto mancano le certezze, manca chiarezza. In questa fase emergenziale la comunicazione deve essere chiara, noi chiediamo chiarezza. Sul tema della scuola in Presidente ha parlato poco e in modo confuso, e siamo dinanzi all’incertezza più totale” – ha dichiarato Angela Colmellere.Riguardo alla didattica a distanza è stata una modalità di didattica probabilmente utile e necessaria per alcuni, ma ci sono bambini che ancora non hanno i mezzi necessari per accedere alla didattica a distanza e seguire le lezioni, quindi per stare al passo con il programma. “Siamo partiti in fretta e furia, senza una grande formazione sia degli alunni che degli insegnanti, anche perché l’educazione a distanza non è mai stata normata”, ha affermato la Colmellere, e ha aggiunto: “Si è partiti in modo improvvisato ma gli effetti sono vari e dipendono dall’insegnante, dalla mancanza o meno della rete, degli strumenti per potersi connettere. In Italia ci sono situazioni in cui manca tutto, e il rischio è che questi bambini rimangano indietro e non potranno recuperare l’anno perso. La scuola a distanza esiste solo per l’emergenza, ma il compito della scuola è insegnare ai bambini in presenza, e favorendo l’interazione, i rapporti, la socialità e il contatto”. Inoltre esiste il problema del rischio di chiusura delle scuole paritarie che non riceveranno aiuti dal Governo. Si parla della maggior parte delle nostre scuole dell’infanzia, frequentate da bambini piccoli e di diverse estrazioni sociali, e quindi in sofferenza perché vivono solo di rette dei genitori, che ora vengono a mancare e verranno a mancare in una situazione di crisi economica. “Se dovessero chiudere le scuole private, si apre veramente un grosso problema: dove mettiamo i ragazzi delle paritarie se nelle strutture statali non c’è posto? Le scuole private, ricordiamolo, accolgono anche 14.500 alunni disabili delle scuole private che andrebbero ricollocati nelle scuole pubbliche, creando ulteriori problemi di assembramenti in spazi che già sono ristretti. Le classi dovranno essere ridimensionate come numero a settembre, e le scuole paritarie dovranno essere aiutate non solo per le paritarie stesse, ma anche per le statali. Un problema quindi molto grande, che forse il Governo non sta considerando”, queste le parole di Angela Colmellere, deputata della Lega, ai nostri microfoni.

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