Molti a rischio chiusura definitiva entro 6 mesi TREVISO – Tra il 20 e il 30% dei pubblici esercizi e degli altri negozi trevigiani, oggi chiusi per la serrata decretata dal governo potrebbe non riaprire nemmeno quando, a maggio, verrà sancito lo sblocco. Anzi, molti di questi rischiano di abbassare definitivamente le saracinesche entro fine anno.”Ad oggi non stiamo ricevendo avvisi di chiusure – conferma Federico Capraro, presidente di Ascom Confcommercio Treviso – ma abbiamo segnali che il 20- 30% delle attività non riaprirà, pur potendolo fare. E questo dato ne nasconde un altro: molte di queste non riaperture potrebbero trasformarsi in chiusure definitive a distanza di tre – sei mesi”. Tranne alimentari, ferramenta ottici e poche altre categorie, gran parte del commercio e della ricettività è attualmente ferma, a partire da bar, ristoranti e alberghi. In sofferenza pure negozi di moda e agenzie di viaggio. Secondo le ultime indiscrezioni, la fine del lockdown dovrebbe arrivare per i negozi dall’11 maggio e per i pubblici esercizi dal 18. Una riapertura soggetta però a rigorose misure di prevenzione per scongiurare la risalita dei contagi. E proprio queste misure finirebbero per rendere antieconomico ricominciare l’attività. In modo particolare per i pubblici esercizi. Basti pensare a molti locali, situati nei centri storici, spesso con spazi fisici esigui: impossibile rispettare le disposizioni sul distanziamento tra i clienti o il divieto di consumare al banco per bar che non hanno altra modalità di somministrazione. Senza contare la probabilissima penuria di clienti, a causa delle limitazioni agli spostamenti ancora in vigore e alla mancanza di turisti. Diversi titolari dunque potrebbe scegliere di continuare a rimanere in stand by, nonostante il via libera normativo. Questa sospensione, però, potrebbe con il passare del tempo diventare irreversibile e parecchie di queste realtà potrebbero così non riaprire più.
