Turismo emozionale. La frase riecheggiò un anno fa nel salone degli specchi di Caffè Pedrocchi a Padova. Se ne parlava con il presidente della regione Luca Zaia, ed era un modo per sintetizzare linee di comportamento virtuose. Come dire, una regione accorta non può pensare di vendere il turismo, bene prezioso e irrinunciabile, un tanto al chilo. Non lo può fare neanche se dispone di una perla come Venezia che conta i turisti col pallottoliere, ma che regala altresì emozioni infinite, a patto di saperle cogliere.

Il Prosecco è famoso in tutto il mondo
Le emozioni, il ricordo, l’unicità, il valore dell’accoglienza, la qualità dell’offerta enogastronomica, non possono essere affidati a giocolieri, improvvisatori e avventurieri spennapolli, ma vanno programmati, gestiti, governati si potrebbe dire, con una logica moderna e imprenditoriale. In Veneto, con i costanti record numerici, l’operazione che si fa è proprio questa. Noi nel preparare la nuova edizione della Guida ai sapori e ai piaceri della regione, abbiamo tenuto presente questa dimensione e ci siamo soffermati proprio sul tema delle emozioni, raccontando Verona seguendo le tracce di Dante, o scoprendo le città murate, oppure ancora rivivendo le scene raccontate in tanti film ambientati tra le acque del Po. Ma anche seguendo il volo dei rapaci sulle Dolomiti o ammirando le enormi botti di design tra le vigne del Prosecco. Emozioni a non finire assicurate, rapporti Repubblica.

Dolomiti (foto dalla Guida ai Sapori e ai Piaceri del Veneto)
Ma non c’è solo questo nel nostro manuale del belvivere. Ci siamo emozionati anche noi nel leggere il testo preparato apposta per questa Guida da Sammy Basso, diventato icona di una terra che ha sempre voglia di coltivare valori forti. Apparentemente non c’è differenza tra essere un Veneto e essere Veneto. Per Sammy invece esiste, eccome, e questa diversità la trova nei ricordi della mamma che cucina piatti con sapori marcatamente veneti, nelle tradizioni e nella memoria custodita da nonni e bisnonni, nella lingua italiana che non sempre riesce ad esprimere e rendere bene concetti e pensieri: “Perché la mia madrelingua che si usa in famiglia, che si usa in paese, che si usa anche in Comune o dal dottore, è il Veneto. Essere Veneto è per me gustare la bellezza di Bassano, è sentirsi commosso camminando nei sacri Monti come il Grappa e Asiago. Essere Veneto per me significa pensare a tremila anni di storia e di autonomia culturale di un popolo amico”.
Come può il pensiero di Sammy non commuoverci tutti? Come possono del resto le recenti calamità atmosferiche che proprio mentre andavamo in stampa hanno colpito la regione, non farci sentire vicini ad una popolazione fiera e coraggiosa che continua a rimanere e a rappresentare per tanti versi la bandiera e il brand Italia che sventolano e si affermano nel mondo.