I VENETI CHE RITORNANO DAL VENEZUELA

Fuga dalla dittatura, ora in Italia devono ricominciare senza diritti
TREVISO – Sono 5 milioni i veneti in Venezuela, uno dei cinque paesi al mondo con il più alto rischio di crisi umanitaria. Il Venezuela è un paese dove l’inflazione è altissima e la gente muore di fame a causa del regime di Maduro. Una dittatura militare e una crisi gravissima di cui si parla poco: ogni mese più di mille bambini muoiono per mancanza di medicine. Gli italiani che possono, scappano dal Venezuela, e tornano in Italia. Sono ad oggi 2mila i veneti rientrati, 200 solo a Treviso. Vengono chiamati “profughi fantasma”. Non arrivano sui barconi, arrivano in aereo. E devono ricominciare tutto da capo. Un ritorno forzato e silenzioso, dopo una vita passata in Venezuela, una carriera, una famiglia e gli amici.
Solo un ricordo, perché ora in Venezuela non ci si può più vivere. E bisogna ripartire da zero, perché qui in Italia lo Stato non li aiuta, e la pensione non è riconosciuta. La maggior parte di loro sono anziani. Uno di essi, tornato a Treviso, ha 85 anni e qui in Italia non gli viene riconosciuta la patente, quindi sta facendo la teoria di nuovo. Una situazione complicata, ma tornare in Venezuela significherebbe morire. Perciò quello che chiedono questi profughi cosiddetti “fantasma” è che gli vengano riconosciuti i loro diritti, dopo una vita di sacrifici all’estero.

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