Trissino – “Rinnoviamo il nostro invito alle Mamme No Pfas a venire a vedere quello che stiamo facendo e come lavoriamo nello stabilimento di Trissino. Miteni ha sempre operato in totale trasparenza e apertura al dialogo come dimostra la piena collaborazione anche in occasione delle decine di ispezioni da parte di tutti gli enti di controllo. Da tempo rappresentiamo meno dell’1% della diffusione di Pfas negli scarichi industriali, secondo i dati Arpav, mentre depuriamo e gestiamo l’acqua della falda”.
E’ quanto scrive oggi la Miteni di Trissino, rispondendo alle accuse di questi giorni e soprattutto all’indignazione dei comitati di cittadini, come Mamme No Pfas, che non ci stanno ad assostere passivamente all’avvelenamento del Veneto. Perché di questo si tratta, sebbene temiamo che si sia vista fino’ora solo la cima dell’iceberg. E’ un avvelenamento infatti che riguarda in realtà l’intero pianeta, l’intera catena alimentare, l’aria che respiriamo… Insomma, purtroppo temiamo che situazione sia assai drammatica, persino peggiore di quanto dicono i così detti catastrofisti o complottisti.
Quanto a Miteni, l’azienda di Trissino ricorda che “dopo la pubblicazione dei dati dell’agenzia dell’Unione Europea Echa è del tutto evidente ed è documentata la marginalità delle emissioni Miteni a fronte delle 160 tonnellate di precursori del Pfoa utilizzati ogni anno in Veneto, e che nessuno ha mai nemmeno cercato negli scarichi delle centinaia di aziende che li utilizzano. Invitiamo le Mamme No Pfas a venire a vedere come lavora Miteni, e a chiedere chiarezza sull’utilizzo dei Pfas in queste aree”.
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