Venezia – L’assessore alla sanità della Regione Veneto, Luca Coletto, ha incontrato oggi a Roma il sottosegretario alla sanità, Maurizio Fugatti, per esaminare la situazione dei punti nascita di Valdagno, Piove di Sacco e Adria che il Comitato percorso nascita nazionale ha deciso debbano essere chiusi in quanto non raggiungono il tetto di nascite all’anno previsto dalle normative varate dal precedente governo. “L’assessore – mette in evidenza una nota di Palazzo Balbi – ha avviato col governo un dialogo, al fine di armonizzare i punti nascita col Piano socio sanitario regionale in via di formalizzazione, evitando da un lato di privare i territori di strutture essenziali ma, contemporaneamente, di restare nei paletti fissati dalla legislazione nazionale”.
Insomma, si tenta di salvare il salvabile, di scongiurare il taglio di questo servizio nelle cittadine venete interessate, tra le quali, Valdagno in particolare ha una oggettiva situazione di disagio e di collegamenti abbastanza difficili, che derivano da caratteristiche geografiche tipiche delle zone montane. Salviamo i punti nascita, è anche la parola d’ordine adottata da Piero Ruzzante, consigliere regionale veneto di Liberi e Uguali che annuncia la sua intenzione di presentare una mozione in proposito e di invitare tutti i consiglieri a sottoscriverla
“Liberi e Uguali – spiega Ruzzante – è un movimento nato anche per difendere e rilanciare il modello della sanità pubblica e universale, dopo gli anni della crisi economica e della cosiddetta austerity, nei quali il pubblico ha subito tagli pesantissimi e attacchi di ogni sorta a favore del privato. Non a caso la normativa sui punti nascita risale a quasi dieci anni fa, in corrispondenza dello scoppio della crisi e all’inizio di queste politiche scellerate”.
“Ovviamente – continua – sarò felice di condividere la mozione con quanti la vorranno sottoscrivere. Penso che su questo tema dovrebbe esserci ampia condivisione, visto che si parla di servizi essenziali la cui cancellazione causerebbe problemi e disagi alle partorienti dei territori interessati. Zaia e Coletto, in campagna elettorale, promettevano che nulla sarebbe successo ai punti nascita. Adesso è tempo per loro di mantenere la promessa, a maggior ragione con un governo amico”.
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