Mamme NoPfas: “Al Noe le indagini sul GenX”

Vicenza – La Regione del Veneto che litiga a distanza con Greenpeace, la Miteni, considerata la principale responsabile dell’inquinamento da Pfas e da altro, come i Genx, che litiga con tutti, i cittadini, infine, inascoltati, che stanno perdendo la pazienza. E’ una situazione decisamente difficile, preoccupante per la nostra salute e per l’ambiente, quella che stiamo vivendo, e che purtroppo potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Quante e quali sostanze, davvero, hanno infatti inquinato le acque, il territorio, in questi molti decenni di produzione selvaggia da parte dell’industria, del sistema economico globalizzato e consumista, che pensa solo al profitto?

Per quanto riguarda i Pfas, è certamente vero che ad usarli sono molti tipi di produzione industriale. Semplificando, queste sostanze servono soprattutto per impermeabilizzare i prodotti e per contenere i danni da calore. Praticamente sono dappertutto, a cominciare degli oggetti che usiamo ogni giorno. Negli ultimi tempi però è spuntata questa “nuova” sostanza, i GenX, trovata nella falda dall’Arpav, un altro impermeabilizzante che può sostituire i Pfas. La Miteni, nel 2104 aveva ricevuto l’autorizzazione per trattarli, dopo averli ricevuti come rifiuto industriale dall’Olanda, ma non per sversarli. Come hanno potuto finire nell’acqua?

E poi, dopo i Pfas ed i GenX, ne verranno altre? Sapremo di altre sostanze sversate nell’ambiente nocive per la salute? Ci fermiamo qui comunque, restiamo sulla punta dell’iceberg, perché se volessimo vedere il resto non ci basterebbe un’esistenza. Intanto però, giustamente, i comitati ddi cittadini anti Pfas vogliono vederci chiaro. Tra di essi, le Mamme No Pfas, che ormai sembrano non fidarsi più e chiedono l’intervento dei carabinieri del Noe.

“Le Mamme NoPfas – scrivono in una nota gli attivisti – da sempre hanno chiesto alle autorità preposte di attivare tutti i controlli necessari affinchè non emergessero nuovi inquinanti nell’acqua. La comparsa del GenX, cronaca di questi ultimi giorni, ci conferma che le nostre raccomandazioni non sono state ascoltate. Quindi chiediamo che, nell’attività di caratterizzazione del sito Miteni, finalizzata alla ricerca delle sorgenti di inquinamento, l’Arpav venga affiancata dai tecnici dell’Ispra e dai carabinieri del Noe. Per gli stessi motivi, chiediamo che l’indagine sulla vicenda GenX e sul relativo trasporto dei rifiuti venga affidata ai carabinieri del Noe. Riteniamo sia giunto il momento di non concedere proroghe alla Miteni”:

vicenzareport.it

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