Roma – “Pieno sostegno ai comitati No Pfas, la Miteni deve essere fermata”. E’ quanto scrive in una nota la deputata padovana Silvia Benedetti (Gruppo misto) in merito alla protesta annunciata dai movimenti No Pfas che ci sarà davanti alla Procura di Vicenza, martedì 28 agosto e successivi, con la richiesta della chiusura dell’azienda di Trissino.
“La Miteni – continua Benedetti – in questi mesi ha prodotto diversi incartamenti a sostegno del fatto che il suo contributo all’inquinamento da Pfas e Pfoa di vaste aree del territorio veneto sia minimo. Questa tesi cozza con quanto sostenuto da Arpav e dalla relazione della commissione d’inchiesta regionale, che invece la additano come la principale responsabile. Le vicende del GenX, di cui parrebbe essere stato autorizzato l’utilizzo da parte della Regione, e del C604 nelle falde sottostanti gli stabilimenti di Trissino, hanno giustamente fatto infuriare gli abitanti delle zone colpite da inquinamento. I cittadini ormai si aspettano che vengano rinvenute nuove sostanze nell’acqua, e non si fidano più degli enti che dovrebbero garantire la loro sicurezza. Per questo ritengono che la produzione della Miteni vada fermata e l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) revocata”.
“O perlomeno sospesa, a titolo precauzionale – conclude la parlamentare -, come già ho suggerito in passato, data la complessità della situazione. A causa della gravità dell’inquinamento delle acque e dei valori di Pfas, Pfoa, e sostanze affini, nel sangue di migliaia di veneti, il 3 agosto scorso ho chiesto un incontro al ministro dell’Ambiente Sergio Costa ed a quello della Sanità Giulia Grillo, da cui attendo entro qualche settimana una risposta, affinché parlino direttamente con i cittadini colpiti da questo disastro ambientale”.
Un altro sostegno alla causa No Pfas arriva dalle associazioni Cillsa, associazione ambientalista (Cittadini per il lavoro, la legalità, la salute e l’ambiente), e Comitato zero Pfas Agno Chiampo Entrambi “aderiscono al presidio, presso il tribunale di Vicenza, indetto dal Movimento No Pfas, finalizzato a rompere il silenzio della Procura, che ormai ha tutti gli elementi per aprire un procedimento giudiziario nei confronti della Miteni e di tutti coloro che a vari livelli di responsabilità hanno consentito per anni che un inquinamento di immani dimensioni contaminasse tre province della nostra regione”.
“Riteniamo – scrivono – che un clima di omertà coinvolgente vari livelli istituzionali sia stato steso su Arzignano, comune inquinato e inquinante, per cui non è stato programmato alcun provvedimento di risanamento, e in cui il sindaco si rifiuta, tra l’altro, di approvvigionare con acqua non inquinata da Pfas le scuole e gli asili. Arzignano e i comuni vicini rientrano nel perimetro di un territorio industriale altamente inquinante, ma nessun provvedimento in merito viene preso. Forse per non disturbare la potente lobby dei conciari?”Non accettiamo più alcuna soluzione temporanea e di tamponamento per un territorio ed i suoi abitanti già altamente contaminati.
“Chiediamo – concludono le associazioni – l’intervento del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, e di quelli alla Sanità, Giulia Grillo, e Giustizia, Alfonso Bonafede, affinché le indagini in corso vengano portate a completamento entro il più breve tempo possibile, vengano individuati, puniti, rimossi definitivamente i responsabili, i collusi e coloro che nel tempo abbiano contribuito a ritardare interventi e indagini. Chiediamo infine che venga dato l’avvio ai lavori di risanamento di tutto il territorio, e di disinquinamento di tutti gli acquedotti.
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