Venezia – “Mi sembra il momento migliore per sottoscrivere un protocollo per la legalità alla presenza di un ministro che è il primo a non rispettarla, un ministro appena indagato che continua a sfidare i magistrati con atteggiamenti da bullo”. Sono parole taglienti queste, pronunciate da Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, a proposito della firma, a Palazzo Balbi, giovedì 30 agosto, del Protocollo per la legalità tra Regione e Prefetture di Vicenza e Treviso, ai fini della prevenzione dei tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata nei lavori di realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta, alla presenza del vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno Matteo Salvini.
“Chissà – continua Zanoni – se anche stavolta sfrutterà l’occasione per l’ennesimo attacco sui migranti, arma di distrazione di massa per distogliere l’attenzione dai veri problemi degli italiani, dopo la figuraccia rimediata la scorsa settimana sul caso Diciotti. Certo lascia perplessi vedere un ministro che sigla un Protocollo per la legalità dopo essere stato indagato e aver sfidato platealmente i magistrati alimentando un pericoloso conflitto tra poteri dello Stato. Se dovessero venir fuori dei problemi con la realizzazione della Pedemontana, e già adesso di punti oscuri ce ne sono parecchi, mi auguro che non si rivolga con gli stessi toni agli inquirenti”.
“Da tempo, per esempio,- aggiunge il consigliere del Partito Democratico – è stato inviato un esposto alla presidenza della Regione nel quale vengono segnalati diversi possibili illeciti di natura penale e amministrativa. Inoltre sia Anac che Corte dei Conti hanno espresso pareri poco lusinghieri e anche preoccupati sull’opera specialmente per quanto riguarda la sua sostenibilità, con il rischio d’impresa che è sbilanciato sulla parte pubblica, mettendo al riparo invece il concessionario. Inoltre non sappiamo se nell’ambito delle attività in corso presso il ministero dell’Ambiente siano in essere verifiche per la cosiddetta verifica di ottemperanza ambientale in applicazione della direttiva Via riguardante la Pedemontana. Tutti dubbi mai sciolti dalla giunta, evidentemente disinteressata a fornire risposte”.
“Se non c’è la volontà politica di essere davvero trasparenti – conclude Zanoni – qualsiasi carta firmata resta nei cassetti e i protocolli diventano inutili. E che il contrasto alla criminalità organizzata non sia al primo posto, ma neanche al secondo o terzo, nell’agenda della Giunta Zaia e della maggioranza che la sostiene si è visto con la Legge 48/2012, con un Osservatorio partito in ritardo e mai decollato, tra defezioni e dimissioni. Insomma temo che quella di giovedì sia solo una passerella propagandistica per Zaia e Salvini, con ben poca sostanza. Per questo mi risparmierò la trasferta a Palazzo Balbi”.
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