Vicenza – Si conclude martedì 2 aprile, al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza, la fortunata serie dei “Cervelli in fuga – A casa per una sera”, incontri di storia dell’arte a cura di Guido Beltramini, direttore del Palladio Museum. L’appuntamento conclusivo è alle 20.45, proprio con l’intervento di Beltramini, dedicato al “Rinascimento privato”, il progetto sulla vita quotidiana dei grandi maestri del Rinascimento veneto che culminerà nella grande mostra in Basilica Palladiana programmata per il periodo tra dicembre 2020 e aprile 2021.
Curatori di quella mostra, che racconterà vita, amori e capolavori degli artisti nel Veneto del ‘500, saranno proprio Guido Beltramini, Davide Gasparotto e Xavier Salomon, storici dell’arte, gli ultimi due, che il pubblico vicentino ha potuto conoscere grazie agli incontri della rassegna che ora si conclude e che è stata concepita per far conoscere al pubblico i talenti italiani e veneti che da anni svolgono la loro attività in grandi musei o prestigiose istituzioni internazionali.
“E così – si legge nella presentazione della serata del 2 aprile – dopo il Leonardo di Francesca Borgo (University di Saint Andrew, di Edimburgo), il Canova di Xavier Salomon (Frick Collection di New York) e il design rinascimentale di Davide Gasparotto, (Getty Museum di Los Angeles), toccherà a Guido Beltramini raccontare al pubblico la vita privata degli artisti, la faccia nascosta della creatività, spesso una storia che nessuno conosce”.
“Palladio diventò ricco col suo lavoro? No, ma Maganza lo canzonava chiamandolo spendaccione. Ricchi erano invece Scamozzi, che istituì addirittura una borsa di studio, o Alessandro Vittoria che si costruì una tomba magniloquente. Cosa significava essere un artista nel Rinascimento veneto? Quale ruolo sociale era attribuito all’artista all’epoca? Il contesto in cui nasce un’opera d’arte è fondamentale per comprenderne il suo significato. Le scelte religiose quanto hanno inciso sulle opere degli artisti? Certo, Paolo Veronese fu persino processato. E i loro spostamenti lungo la penisola? Cosa sappiamo noi oggi, della vita privata degli artisti, delle loro famiglie, dei loro amori?”
Qualche anticipazione su questo progetto, che sarà il tema portante della mostra in Basilica Palladiana, ma anche qualche risposta a queste domande che legano in modo indissolubile i grandi capolavori con il contesto che li ha generati, saranno i temi affrontati da Guido Beltramini nel suo intervento. Beltramini parlerà al pubblico di opere che hanno trasformato la vita dei loro creatori, come le Logge del Palazzo della Ragione, per Andrea Palladio, a Vicenza, oppure L’unzione di David, per Paolo Veronese, oggi al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
E poi di temi come l’universo della bottega, i valori relativi fra lavori del maestro e degli allievi fino ad entrare nei misteri dell’ideazione e nel processo creativo. E poi, ancora, delle opere d’arte di proprietà degli artisti, come il Ragazzo allo specchio del Parmigianino, venduto dallo stesso Andrea Palladio ad Alessandro Vittoria.
Guido Beltramini è direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio. Visiting professor ad Harvard e allo Iuav di Venezia, è autore di mostre d’arte dedicate a momenti di trasformazione della cultura occidentale. È uno specialista riconosciuto a livello internazionale di architettura del Rinascimento, con incursioni nel Novecento di Carlo Scarpa. Per l’incontro di martedì 2 aprile restano ancora pochi biglietti, disponibili anche online sul sito www.tcvi.it.
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