Venezia – Cortina non ci sta a veder sfumare la possibilità di organizzare le Olimpiadi invernali del 2026 e, dopo lo stop arrivato oggi alla candidatura unitaria con Milano e Torino, conferma la sua disponibilità, tanto che il vicesindaco ampezzano Luigi Alverà, sarà domani a Losanna, per ribadire questa disponibilità al Comitato Olimpico internazionale. Insomma, se Piemonte e Lombardia sono insofferenti nei confronti della corsa a tre, il Veneto sembra dire va bene, facciamo da soli.
“Con riferimento alla candidatura ad ospitare i Giochi olimpici e paralimpici invernali del 2026 – si legge infatti un una precisazione di oggi dalla Regione Veneto -, con nota del primo agosto 2018, la città di Cortina d’Ampezzo aveva manifestato al Coni la piena disponibilità ad eventuali collaborazioni con altre città italiane che fossero interessate ad ospitare gli eventi olimpici, disponibilità peraltro ribadita ieri al sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Giancarlo Giorgetti”.
“Nelle missive – continua la Regione -, in un’ottica di massima collaborazione e nel comune interesse volto a garantire la migliore riuscita dell’evento, Cortina chiedeva precise garanzie circa ruoli, compiti e pari valorizzazione di tutti i soggetti coinvolti nel progetto di candidatura. a conferma della volontà di essere parte attiva del progetto stesso, la città di Cortina d’Ampezzo, rappresentata dal suo vicesindaco, ribadirà domani al Coni la sua disponibilità”.
Rammarico, per gli ultimi sviluppi sulla candidatura italiana ad organizzare queste olimpiadi, è arrivato anche dal capogruppo Pd in consiglio regionale Stefano Fracasso, che sulla sua pagina Facebook parla oggi di un “governo che continua a tradire il nord”.
“Già la scelta del Coni di proporre una candidatura che non scontentasse nessuno – continua Fracasso -, mettendo insieme Cortina, Milano e Piemonte, appariva debole. Ma ora pure il governo si dimostra incapace di fare sintesi. L’unico risultato è la perdita dell’occasione di fare delle Olimpiadi a basso impatto ambientale, che valorizzassero le strutture esistenti e che promuovessero le Dolomiti come patrimonio dell’umanità. Questo governo continua a tradire il nord, ma si presta ad approvare il peggiore assistenzialismo con il reddito di cittadinanza”.
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