L’Italia sta lavorando a misure per rendere più attraente la borsa di Milano

L’Italia sta preparando misure per affrontare i problemi che ostacolano i mercati dei capitali del paese e per rafforzare il ruolo della Borsa Italiana di 200 anni, secondo i funzionari del governo e un disegno di legge che Reuters ha affrontato lunedì.

Con una capitalizzazione complessiva di circa 680 miliardi di euro (726,3 miliardi di dollari), il valore delle società quotate alla Borsa di Milano è molto indietro rispetto a quello dell’Unione Europea.

L’anno scorso, 15 società hanno lasciato Euronext Milano, tra cui il Gruppo Atlantia Infrastructure e la holding Exor della famiglia Agnelli, con sei nuovi arrivati per compensare le uscite.

Alcune società che hanno lasciato lo scambio sono state attratte da altre borse, in particolare ad Amsterdam, dove i regolamenti aiutano gli azionisti chiave a mantenere una presa sulle società.

Ciò che rende la sfida ancora più grande è che le imprese familiari italiane non sono disposte a cedere il controllo diventando pubbliche a meno che non abbiano bisogno di soldi per fusioni e acquisizioni o altre strategie di espansione.

“Vogliamo presentare un disegno di legge al parlamento in aprile per consentire a Milano di incoraggiare le quotazioni in borsa”, ha detto a Reuters il ministro delle finanze Federico Freni.

Il governo del premier Giorgia Meloni intende adottare una serie di proposte che sono state studiate sotto il precedente governo guidato da Mario Draghi, ha aggiunto Freni, senza fornire dettagli.

Per stimolare le IPO a Milano, il progetto di legge include misure per semplificare il processo di quotazione. Secondo le norme attuali, le società rendono costoso e ingombrante fornire agli investitori informazioni sufficienti sui rischi.

Roma potrebbe anche consentire a un’ampia gamma di imprese di beneficiare delle semplificazioni e degli incentivi già in vigore per le piccole e medie imprese (PMI) che intendono diventare pubbliche.

“Attualmente, si parla di qualificazione delle PMI quando la capitalizzazione non supera i 500 milioni di euro: questa soglia sarebbe aumentata a 1 miliardo di euro”, secondo la bozza.

Un’altra misura eliminerebbe una disposizione destinata a proteggere i risparmiatori che ritiene responsabili dei danni i dipendenti di autorità di regolamentazione come la Consob. Ciò renderebbe responsabile solo l’istituzione, proteggendo al contempo i dipendenti, compresi i top manager.

Il disegno di legge propone inoltre di limitare la responsabilità delle società quotate ai casi di cattiva condotta grave che danneggia gli interessi degli investitori a seguito delle informazioni contenute nei documenti IPO.

Inoltre, lo schema rafforza la possibilità di aggirare il processo formale di IPO attraverso un cosiddetto self-placement, in cui una società vende azioni direttamente e quindi risparmia il denaro necessario per coinvolgere i sottoscrittori come intermediari.

Come parte di uno sforzo per aumentare le fonti di finanziamento diverse dal credito bancario, una misura attualmente in discussione consentirebbe alle società di emettere obbligazioni per un importo superiore all’attuale limite del doppio del capitale sociale, a condizione che tali obbligazioni siano acquistate da investitori professionali.

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