L’Italia lancia l’allarme: “100.000 aziende agricole rovesciate”

L’aumento esplosivo dei prezzi dei mangimi per animali, ad esempio, sta mettendo in difficoltà ben 100.000 aziende agricole italiane. Lo riferisce l’Organizzazione Agricola Italiana Coldiretti dopo un’ampia analisi utilizzando i dati di credito delle aziende.

“Quasi centomila aziende agricole italiane rischiano di dover interrompere l’attività”, scrive Coldiretti. “Come risultato dell’aumento esplosivo dei costi di produzione, che sono molto più alti di quanto viene pagato agli agricoltori e agli allevatori per i loro prodotti. Dal latte alla frutta, dalla carne alle verdure. Gli agricoltori non sono in grado di anticipare le tensioni internazionali causate dalla guerra in Ucraina dopo la precedente crisi, causata dalla pandemia di corona.’

Fertilizzante e diesel

Anche in Italia i prezzi di acquisto per gli agricoltori sono alle stelle, mentre non si paga molto di più per i prodotti degli agricoltori. Dall’energia al fertilizzante, dai mangimi ai semi al diesel. L’elenco degli aumenti dei prezzi contro cui gli agricoltori stanno combattendo sta diventando sempre più lungo, sottolinea Coldiretti . “Con aumenti dei costi che vanno da +170 per cento del fertilizzante a + 90 per cento del mangime a + 129 per cento per il diesel.’

Secondo il rappresentante dell’agricoltura, un’azienda agricola su dieci è ora in acqua, cosa che potrebbe raggiungere rapidamente un terzo di tutte le aziende agricole in Italia. Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, chiede quindi riforme agricole di vasta portata affinché l’Italia non diventi troppo dipendente dalle importazioni alimentari.

“I nuovi accordi di fornitura devono essere conclusi immediatamente con i clienti in base ai quali si concorda che non può essere pagato meno per i prodotti rispetto al prezzo di costo.”

Il caposquadra dell’agricoltura italiana sostiene anche di affrontare problemi pratici, come la costruzione di bacini di acqua piovana per superare i periodi di siccità e controllare meglio gli animali selvatici che danneggiano le colture. “Occorre inoltre sostenere ulteriori ricerche e sviluppi tecnologici per la produzione.”

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