Per il Partito Democratico (PD), le elezioni amministrative sono state una spinta. Dopo il primo turno delle elezioni amministrative in Italia, il centro-sinistra può consegnare i sindaci a Milano, Bologna e Napoli e può ancora vincere a Roma e Torino. In queste ultime città ci sarà un secondo turno a metà ottobre perché nessuno dei partiti aveva vinto il 50% dei voti.
È la conclusione più importante dopo le elezioni di domenica e lunedì scorsi. Gli italiani hanno poi eletto nuovi enti locali e sindaci in diverse (medie) grandi città. Queste elezioni locali indicano l’equilibrio di potere tra i partiti e possono quindi pesare anche sul governo nazionale.
Il PD dell’ex premier, Enrico Letta, vuol dire che la vittoria non è l’unica potenza nelle grandi città, ma anche per rafforzare la sua posizione di punto fermo nel governo del premier Mario Draghi. A Torino e a Roma, il centrodestra in teoria può ancora vincere, e quindi ristabilire l’equilibrio con la sinistra, ma la posizione intermedia è certamente a favore del PD.
È chiaro, però, che Virginia Raggi è scesa a Roma senza fama. Il sindaco uscente della capitale italiana, che in precedenza aveva sperato in un secondo mandato, non ha nemmeno ottenuto un posto al secondo turno e si è concluso al terzo posto.
Il candidato del Movimento Cinque stelle, un partito anti-establishment, ha vinto il 67% dei voti cinque anni fa. C’erano molte voci di protesta da parte dei romani che hanno dato al nuovo arrivato politico il beneficio del dubbio. Ma Raggi è arrivata al timone di una capitale con problemi complessi e un grosso debito, e non è riuscita a convincere.
Al secondo turno, il 17 e 18 ottobre, i Romani hanno scelto tra l’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri del centrosinistra ed Enrico Michetti, il candidato sostenuto da centrodestra ed estrema destra. Anche se Michetti finito in testa il Lunedi sera, le carte sono migliori per Gualtieri nel secondo turno. d sperare nelle voci del Movimento Cinque stelle. Si prevede che l’ex premier Giuseppe Conte, oggi leader del Movimento Cinque Stelle, esprimerà una qualche forma di sostegno a Gualtieri, che è stato ministro nel suo governo.
Fatta eccezione per il Movimento Cinque Stelle, che perde anche i sindaci a Torino, questo ballottaggio è stato doloroso per Matteo Salvini. Il suo partito di destra Lega non sta andando bene nel nord del paese, mentre ha i suoi sostenitori tradizionali lì. Il partito, precedentemente noto come Lega Nord, ha combattuto in passato per un Nord Italia indipendente.
Oggi, tuttavia, si trova ad affrontare divisioni interne e scandali, e questo si riflette nel risultato elettorale. A Milano, città natale di Salvini, la Lega ha ottenuto meno dell ‘ 11%. Questo è un tuffo profondo per il politico, che ha ancora l’ambizione di diventare primo ministro un giorno e ha ottenuto un bel risultato di 27% alle elezioni europee di 2019.
Il leader della destra radicale ha ammesso pienamente la sua sconfitta, anche se la perdita in alcune città è stata, secondo lui, a causa della nomina tardiva dei candidati: l’elettore non li conoscerebbe abbastanza. “Abbiamo perso molto.”