La terra di Goethe “Wo die Zitronen blühn”, il paesaggio con il maggior patrimonio mondiale del mondo, è l’obiettivo di una massiccia devastazione questa estate. Dalla punta meridionale e il tallone dello stivale al bordo settentrionale delle Dolomiti: ovunque è come se gli eserciti nemici sono passati.
A partire dagli incendi boschivi sulle coste meridionali, i peggiori in Europa e i peggiori in Italia, 103 000 ettari sono stati carbonizzati. Quattro volte il numero di ettari “normali” in Italia, cioè nell’estate 2008-2020, quando 29.000 ettari di foresta mediterranea sono scomparsi ogni anno. Quasi sempre contagiato dall’uomo, e quasi sempre da un uomo italiano, per tutti i tipi di ragioni idiote con una costante: criminale.
Il piccolo pezzo che è rimasto delle fragili coste dunali della regione Puglia è stato assediato dall’uomo italiano, il principale turista in Italia quest’anno. L’auto doveva essere parcheggiata sulla spiaggia, il cibo e le bevande trascinati erano appena lasciati sul posto, torreggianti incendi di piantagioni di dune furono costruiti sulla spiaggia. I volontari che hanno cercato di proteggere la natura sono stati abbaiati sotto il motto fatti i cazzi tuoi, ovvero ‘ fatti gli affari tuoi’, la più importante linea di condotta italiana.
I rave party nel cuore dell’Italia che hanno attirato decine di migliaia di persone da tutta Europa sono stati organizzati dalla Francia. Questo era vero sia per il rave vicino a Viterbo che per il rave nella splendida regione costiera toscana della Maremma. Solo quando la prima morte fu scoperta nel Lago di Mezzano, una riserva naturale alla periferia del Lazio e della Toscana, le autorità italiane si svegliarono. Ma mentre parlavano con orgoglio di una “bonifica pacifica della zona”, le orde stavano già timbrando e annusando in Maremma, cosa che fu scoperta solo quando otto rave-goers nudi sbuffarono andarono a fare shopping in un supermercato.
Lo scorso fine settimana, il simbolo nazionale di bellezza, pulizia e natura incontaminata Reinhold Messner ha parlato dell’emergenza nelle Dolomiti. Dalla splendida Val Pusteria al passo del Sellaronda con le sue quattro creste è un lungo ingorgo di auto. gli escursionisti di giorno parcheggiano sui prati alpini, scattano selfie, strappano i fiori. “Le montagne richiedono un certo comportamento, un certo silenzio e rispetto”, dice il miglior alpinista del mondo, che ritiene che la zona debba essere chiusa alle auto.