‘Rave party’ illegale con 5.000 frequentatori di feste in Italia fermati dopo cinque giorni

Un rave party illegale con migliaia di partecipanti sul lago di Mezzano si è concluso giovedì dopo cinque giorni. Migliaia di festaioli hanno infranto le regole del coronavirus. La polizia alla fine riuscì a convincere le masse a lasciare la festa.

Nella notte tra il 13 e il 14 agosto, la festa illegale iniziò in un campo vicino al lago di Mezzano. Secondo il quotidiano italiano, Corriere della Sera, erano circa 5.000 a far festa con tende e camper da tutta Europa.

Festa di dieci giorni. Ad esempio, gli organizzatori, che apparentemente provengono da Francia e Spagna, hanno pubblicizzato il Super party sulla proprietà privata di un uomo d’affari. L’annuncio si è poi rapidamente diffuso attraverso i social media.

Il 13 agosto è iniziata la festa.

“Dopo pochi giorni, la situazione è diventata completamente fuori controllo”, afferma Alessio D’Amato, responsabile sanitario della regione Lazio. Matteo Salvini, leader del partito di destra Lega Nord, ha espresso il suo disappunto su Twitter. “Uno schiaffo al buon senso e agli italiani che seguono le regole.”

I festaioli non si preoccupavano della distanza e delle norme igieniche, e secondo il giornale francese 20min due partecipanti sono stati ricoverati in ospedale con avvelenamento da alcol.

Ci sono state diverse voci che circolano su ciò che sarebbe accaduto per motivi di partito. Si parlava di due morti e due stupri. I cani sarebbero morti nel caldo e una donna avrebbe anche dato alla luce una figlia.

Secondo il quotidiano svizzero Blick, la polizia ha lasciato andare i ravers per alcuni giorni. “Uno sfratto violento non è un’opzione”, ha detto a Blick qualche giorno fa il portavoce della polizia Girolamo Laquaniti. “Ci sono troppi rischi per la sicurezza, non tanto per la polizia, ma per i partecipanti al rave”, dice Laquaniti. Giovedì, la polizia è riuscita a fermare il rave, dopo di che i festaioli sono scesi.

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