La Camera di commercio: "Incognita nei prossimi mesi" TREVISO – I primi mesi dell’anno sono fisiologicamente interessati da una maggiore ricorrenza di cessazioni di imprese, per ragioni amministrative. Fenomeno che può essere più o meno acuito dalle situazioni congiunturali. Va da sé, dunque, che vi sia molta attesa sul saldo della nati-mortalità di questi primi mesi del 2021, per capire se il tessuto imprenditoriale stia piegandosi al tanto temuto “effetto-Covid”. I numeri relativi al mese di gennaio sembrano risentire della pandemia solo in modo parziale.
In provincia di Treviso il saldo della nati-mortalità d’impresa nel mese di gennaio 2021 è pari a -332 unità: uno sbilancio certamente significativo, ma ancora inferiore a quello osservato nello stesso mese del 2020 (quando era di -527 unità), pre-Covid. Analoga situazione si riscontra in provincia di Belluno, dove il saldo è di -67 unità contro le -119 di gennaio 2020.Ma meglio non cantar vittoria presto. Il mese di febbraio potrebbe riservarci più amare sorprese. Resta poi l’incognita di quello che potrà succedere una volta che cesseranno, e se cesseranno repentinamente, le misure a sostegno delle imprese e del lavoro (ristori, cassa integrazione, divieto di licenziamento). Soprattutto se, nel frattempo, non riparte in modo robusto il ciclo economico, coadiuvato da un’accelerazione nella campagna vaccini.
Restando ai dati di gennaio e guardando all’andamento dei settori in termini di imprese, in provincia di Treviso il settore che continua ad essere maggiormente in sofferenza è il commercio: perde -101 sedi d’impresa attive, rispetto a dicembre, di cui -46 nel commercio al dettaglio.
In provincia di Belluno le principali contrazioni si osservano nel manifatturiero (-16), in agricoltura e nell’edilizia (entrambe -13 imprese).
