USA IL MARCHIO DEL CONSORZIO DI VALDOBBIADENE, MA IL VINO È UN ALTRO

Post su Instagram di un rivenditore lombardo
VALDOBBIADENE – “Un marchio turistico, regolarmente registrato, e l’im agine di un territorio, Patrimonio dell’Umanità, non possono e non devono essere utilizzati da chicchessia, tantomeno a fini commerciali”. Lo afferma Isidoro Rebuli, presidente del Consorzio di Valdobbiadene in merito allo spiacevole episodio registrato su Instagram, dove un distributore di bevande della Lombardia ha postato una fotografia delle colline valdobbiadenesi, scattata per il medesimo Consorzio da Arcangelo Piai, insieme al logo Duplavilis, allo scopo di reclamizzare i vini di una cantina di Ponte di Piave.
Soprassedendo sul fatto che la Vinicola in questione si trova in una zona di produzione Doc e non Docg, resta il fatto, gravissimo, dell’utilizzo fraudolento di un marchio, che da oltre un decennio contraddistingue e individua la città di Valdobbiadene: “Si tratta di un’azione truffaldina – afferma senza mezzi termini Rebuli -. Ho immediatamente intimato al titolare del profilo social di rimuovere foto e marchio. Se non provvederà, sarò costretto ad adire le vie legali al fine di tutelare il Consorzio, che rappresento, l’Ufficio Turistico, in prima linea nella promozione di questo magnifico territorio, ma pure quanti lavorano, lo ribadisco, eroicamente su queste vigne”.
Sulla stessa linea il commento del sindaco di Valdobbiadene Luciano Fregonese: “Mi rammarico – dice – per quanto accaduto. L’utilizzo improprio di un marchio registrato non può essere tollerato. Condivido e appoggio la diffida di Isidoro Rebuli. Ribadisco inoltre che è necessario, quasi impellente, un’azione di controllo verso e contro i furbetti, dentro e fuori dai social. È innegabile infatti la forte azione attrattiva esercitata dal nostro territorio. Una forza prodotta però da un’azione congiunta di storia, tradizione e marketing. Un valore che dobbiamo difendere a tutti i costi”.
Questa terra, ribadiscono dal Consorzio, è spesso oggetto di sfruttamento; le immagini delle colline Unesco vengono utilizzate, troppo di frequente, in modo disinvolto da privati, e non solo, che approfittando di un paesaggio seducente, immediatamente riconoscibile ed evocativo di un prodotto di successo, cercano di promuovere merci che poco hanno a che vedere con Valdobbiadene e le sue eccellenze.

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