SEQUESTRATE 7.500 MASCHERINE IRREGOLARI IN VENDITA

Nessuna indicazione su provenienza e materiali
CASTELFRANCO VENETO – Nel periodo di maggiore intensità dell’emergenza connessa alla pandemia da Covid-19, proseguono gli interventi della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Treviso a contrasto dell’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale.
Nell’ultimo intervento, in ordine di tempo, i finanzieri della Tenenza di Castelfranco Veneto hanno però messo in luce un canale nuovo – e del tutto singolare – di vendita delle mascherine di tipo chirurgico: in occasione del mercato settimanale, che si tiene nella piazza castellana, le Fiamme Gialle hanno individuato, tra i vari banchi, quello di un venditore ambulante (un 48enne italiano della zona) che esponeva per la vendita, oltre ad articoli per la cura della persona, anche migliaia di mascherine di tipo chirurgico.
Al termine del controllo, sono state 7.500 le mascherine sequestrate, tutte prive di indicazioni in lingua italiana e delle informazioni minime richieste dal Codice del consumo, riguardanti la denominazione legale o merceologica del prodotto, il produttore, il Paese di origine, l’eventuale presenza di materiali o sostanze pericolose, i materiali impiegati e le istruzioni per l’uso.
Ai fini della commercializzazione, la presenza delle indicazioni e delle specifiche di dettaglio inerenti al prodotto, previste come obbligatorie dalla normativa di settore, oltre a tracciare l’intera filiera di produzione, consente anche di assicurare un adeguato standard qualitativo della merce, escludendo così che nella sua fabbricazione possano essere stati utilizzati materiali e sostanze potenzialmente nocivi per la salute degli utenti finali.
L’ennesimo intervento della Guardia di Finanza di Treviso testimonia ancora una volta l’impegno in questo delicato settore, a tutela sia della salute dei cittadini (che – ricordiamo ancora una volta – può essere messa in serio pericolo dall’utilizzo di dispositivi di protezione non in grado di arrestare la diffusione del virus), sia della libera concorrenza, a beneficio degli operatori economici onesti e rispettosi delle regole.

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