CASANOVA E LA SUA GRANDE EVASIONE: COLPEVOLO O INNOCENTE?

Paola Lambrini analizza la vicenda dell’avventuriero veneziano
TREVISO –  Venezia, 26 luglio 1755: il libertino Giacomo Casanova viene arrestato e rinchiuso nel carcere dei Piombi; attende invano di sapere quali siano le accuse contro di lui e quanto tempo dovrà trascorrere in prigione, finché decide di fuggire a tutti i costi. Più che di un grande processo della storia, si può parlare in questo caso della storia di una grande evasione. Ma è anche una storia di spie, assoldate dal temutissimo tribunale degli Inquisitori di Stato e incaricate di seguire ogni movimento di Casanova. Una vicenda di confraternite esoteriche e di scienze occulte, di libri proibiti e di gioco d’azzardo, di diatribe letterarie, di plagio di ingenui nobiluomini e di eresia, in un secolo di svolta epocale nella civiltà occidentale.
A raccontare questa vicenda sarà Paola Lambrini, professoressa ordinaria di Diritto romano e Fondamenti del diritto europeo all’Università di Padova e alla Facoltà di diritto canonico ‘San Pio X’ di Venezia, in occasione per nuovo appuntamento dei “Venerdì della cultura”, dedicato ai grandi processi della Storia.
La conferenza, promossa da Fondazione Cassamarca come gli altri incontri del ciclo, nel pieno rispetto delle disposizioni di contenimento del Covid, si svolgerà in diretta streaming sulla pagina Facebook della Fondazione e sarà possibile poi rivederla sul canale YouTube accedendo direttamente dal sito: www.fondazionecassamarca.it.
L’appuntamento è alle 18. Il progetto è sostenuto dalla società Carlo Alberto Srl.


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