APPALTI DI PULIZIA, IN 7MILA NELLA MARCA ATTENDONO IL RINNOVO DEL CONTRATTO

Sciopero e sit-in per l’accordo collettivo scaduto nel 2013

TREVISO – È scaduto da ormai sette anni il contratto di lavoro nazionale dei servizi integrati e multiservizi, applicato ai lavoratori occupati in molti appalti pubblici e privati. Sono oltre 30mila in Veneto, circa 7mila nella sola provincia di Treviso, e operano nello svolgimento di servizi essenziali, come pulizie in ospedali, case di riposo, asili, scuole, università, uffici pubblici e postali, telecomunicazioni, banche, assicurazioni, centri commerciali, negozi, fabbriche. A sostegno della vertenza unitaria, dopo quello del 21 ottobre scorso, oltre allo sciopero proclamato a livello nazionale dalle sigle di categoria (in provincia, adesione superiore all’80%, escludendo gli addetti precettati in base alle norme sui servizi essenziali), nel trevigiano i lavoratori hanno dato vita ad un presidio organizzato dalla Filcams Cgil in piazza dei Signori nel capoluogo della Marca “Molte aziende del settore, che in modo rilevante si sviluppa in appalti pubblici, anche in questo periodo di emergenza sanitaria hanno incrementato in modo consistente il lavoro e i fatturati – afferma il segretario provinciale del sindacato di categoria, Alberto Irone –. Senza un rinnovo del contratto nazionale e relativi adeguamenti delle retribuzioni si continuerà a sfruttare il lavoro, il grande impegno e i sacrifici, la professionalità, la dedizione e la serietà proprio di quei lavoratori che sono tra i più essenziali. Lo sono sempre stati ma sono dopo lo scoppiare della pandemia il loro importante operato è stato messo in evidenza, ma ancora le parti datoriali non vogliono riconoscere a loro giusti diritti e dignità. Sono lavoratrici e lavoratori (il 70% del settore è rappresentato da donne), che hanno salari esigui, orari spesso ridotti, carichi di lavoro pesanti e condizioni difficili – sottolinea Irone –, a causa delle quali spesso mettono a repentaglio la loro salute e sicurezza per garantire quella degli altri, di tutti noi”.
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