“ACQUA GRANDA” A VENEZIA, UN ANNO DALL’INCUBO

Il grido di allarme dei commercianti: "la città sta morendo"

VENEZIA – Ricorre oggi l’anniversario dall’acqua alta eccezionale di 187 centimetri che mise in ginocchio Venezia. La città lagunare è sempre più isolata, più spenta. Si anima un po’ nel fine settimana, ma con i musei chiusi, e il coprifuoco, si svuota in fretta. Non ci sono i turisti, gli studenti, i lavoratori del comparto cultura e spettacolo. Le difficoltà sono iniziate proprio il 12 novembre 2019, un anno fa, con l’Acqua Granda. Poi è giunto il Covid 19 a demolire l’economia di Venezia. Da San Marco a Rialto, fino a Cannaregio, sono tanti i negozi chiusi. Lo stesso vale per i locali, i bar e i ristoranti. Numerosi i cartelli di “cedesi attività”. In un città che vive prevalentemente di turismo, molti si sono fermati e altri si stanno fermando a causa dell’emergenza sanitaria che ha inferto un colpo durissimo. Gondolieri, commercianti, ristoratori e albergatori sono alla resa. Con i bar e i ristoranti chiusi alle 18, è impossibile fare turismo. L’eccezionale acqua alta di un anno fa ha messo in ginocchio tutti, poi il Covid, il lockdown, i Dpcm. Gli affitti in città sono alti e le spese diventano insostenibili anche per i locali più forti. Le attività si stanno sgretolando e Venezia sta morendo. 


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