PILLOLE DI GOLF/337: L’INGLESE MCGOWAN RE DEL 77° OPEN D’ITALIA

Migliore degli azzurri il vicentino Guido Migliozzi
POZZOLENGO – Giunge alla 77esima edizione l’Open d’Italia, massima rassegna del golf tricolore, nonché una delle più antiche dell’European Tour. Si gioca a porte chiuse allo Chervò Golf Club San Vigilio di Pozzolengo, splendido percorso che si estende attorno ad un’abbazia benedettina del XII secolo, a due passi dal lago di Garda. È molto soddisfatto l’amministratore delegato Pietro Apicella, che esterna orgogliosamente: “Faremo di tutto per realizzare un grande evento, all’altezza delle aspettative di chi ci ha dato fiducia e di quello che merita il golf italiano”. È doveroso dire anche che, a rendere quel Circolo famoso nel mondo, ha contribuito l’attuale manager del Golf Cà della Nave Luigino Conti, che in passato ha profuso con passione il suo instancabile apporto professionale. È la prima volta che l’Open d’Italia viene giocato allo Chervò. Son 17 gli azzurri in campo, tra questi anche il paralimpico Tommaso Perrino al fianco dei big dell’evento. Tanti Campioni del golf italiano, europeo e mondiale, cinque vincitori del passato. Tra gli azzurri, i più attesi sono Matteo Manassero, carta jolly del presidente Chimenti, che detiene il record di più giovane vincitore dell’European Tour; e ancora Renato Paratore, vincitore 2020 del Betfred British Masters, che insegue il secondo successo dell’anno, è un’opportunità anche per Andrea Romano, giovane di talento. A difendere il titolo è Bernd Wiesberger, 35enne di Vienna, primo austriaco a imporsi all’Open d’Italia, che insegue uno storico bis. Nel field, anche due ex numeri 1 del mondo, il 35enne tedesco Kaymer, e il 47enne inglese Westwood, due superstar. Partecipano 114 concorrenti, sulla distanza di 72 buche; dopo i primi due giri il taglio, che lascerà in gara i primi 65 classificati, e gli eventuali pari merito al 65° posto.
Al vincitore andranno 160.650 euro, a fronte di un montepremi complessivo di un milione. A supplire l’impossibilità di presenziare l’evento a causa dell’emergenza sanitaria, c’è duplice copertura televisiva: Sky Sport che trasmette l’intero torneo live, e Rai Sport che manda in onda una sintesi giornaliera e una diretta dedicata alle fasi salienti dell’ultimo giro. Viene così garantita agli appassionati di non perdersi neanche una giocata dei campioni in gara, e di scoprire la magia del golf, per chi ancora non la conosce. L’esordio dell’Open d’Italia è stato nel 1925, con la vittoria di Francesco Pasquali; l’ultimo successo di un italiano, Francesco Molinari, nel 2016.
La Pro Am di apertura, ha tenuto conto del miglior score netto in ciascuna buca, se l’è aggiudicata il team di Guido Migliozzi, che ha preceduto quello dell’austriaco Wiesberger.
La bellezza del posto e in particolare del percorso dello Chervò, ha stregato i protagonisti. Francesco Molinari, il campione torinese, ha inviato un messaggio dall’America, “un grosso in bocca al lupo a tutti…”.
Intanto, emerge che il caddie del tedesco Max Schmitt è risultato positivo al Covid-19, di conseguenza, l’European Tour esclude per misura precauzionale anche lo stesso giocatore, pur se negativo al test; lo sostituisce con lo scozzese Craig Howie.

La cronaca

22 ottobre – Straordinario l’avvio dell’Open: l’inglese Laurie Canter fissa uno score da record con 60 (-12) per 10 birdie e un eagle, lascia a quattro colpi il danese Hansen e il sudafricano Burmester. “Hole in one”: utilizzando un ferro 6, lo scozzese Scott Jamieson, imbuca dal tee al par 3 di 175 metri della buca due. Sono buone le partenze di Lorenzo Scalise, e del neo-pro Stefano Mazzoli, 23enne di Segrate: 16esimi con 67. Un colpo in più, per Edoardo Molinari, Francesco Laporta e Guido Migliozzi; gli altri azzurri hanno qualche difficoltà in più. Il record di Canter supera il precedente di 61, stabilito da Ian Poulter nel 2001. Il primato assoluto nel mondo è il 59 (-12) dell’inglese Oliver Fisher, che al Portugal Masters 2018, ha infranto il muro dei 60 colpi.
I protocolli sono rigidi, con giocatori e staff chiamati a scegliersi un partner per la colazione, il pranzo e la cena: Una bolla da cui non si può uscire, pena l’esclusione immediata dal torneo.
Sala stampa ridotta, distanza interpersonale di due metri, e conferenze live in streaming.

23 ottobre – In una giornata caratterizzata da pioggia e nebbia, che ha fatto posticipare le partenze. Laurie Canter mantiene il comando con 128 (-16), dà vita a una sorta di derby inglese con il connazionale Ross McGowan, secondo, al quale per agganciarlo non è bastato un 64 (-8). Un giocatore, l’olandese Lars Van Meijel, 62° con “meno 4” dopo 16 buche, non ha completato il giro per sopravvenuta oscurità, lo finirà domani mattina. Lorenzo Scalise 18°, è il migliore tra gli azzurri, Guido Migliozzi lotta caparbiamente anche se con poca fortuna in qualche putt, ed è 31°. Rimangono in corsa, Francesco Laporta, Lorenzo Gagli, Federico Maccario, e Renato Paratore, 62.i con 140 (-4). Un colpo di troppo penalizza Enrico Di Nitto, Nino Bertasio e il dilettante Andrea Romano che escono al taglio, caduto a 141, stop anche per Matteo Manassero, Nino Bertasio, Edoardo Molinari. Insomma, tra i 67 concorrenti, di italiani ne rimangono in gara sei.

24 ottobre – A un giro dal termine, sempre più derby tra gli inglesi: McGowan recupera i due colpi di ritardo che aveva da Canter, i due leader prendono tre colpi di vantaggio su Dean Burmester. Cerca di evitare che la festa sia inglese il sudafricano Dean Burmester, determinato a non perdere il contatto dai leader. Risale Francesco Laporta, primo degli azzurri. All’Olgiata, fu premiato come miglior azzurro del 76° Open d’Italia. È lui, il player di Castellana Grotte, il miglior italiano del terzo giro allo Chervò. Nel gruppo degli ottavi, Kaymer chiude con la sequenza birdie, birdie, eagle; sembra che abbia ritrovato il buon gioco.

25 ottobre – La finale: l’inglese Ross McGowan, il più freddo nelle battute conclusive, trionfa con 268 (-20), in una giornata finalmente senza pioggia. Agganciato dopo tre turni Canter, che nei primi due giri aveva viaggiato a suon di record, il 38enne di Basildon (Essex), non aveva iniziato bene, aveva mescolato un eagle, un birdie, un bogey e un doppio bogey. Si erano fatti avanti il sudafricano Burmester, lo spagnolo Arnaus, il tedesco Heisele e il campione Martin Kaymer, ma l’unico a metterlo in difficoltà è stato il belga Nicolas Colsaerts, che si era lentamente avvicinato. Canter ha sentito la pressione, e con una flappa e relativo bogey ha rianimato McGowan che alla buca 16 ha pescato il jolly, imbucando per il birdie dal bunker. Si pensava a uno spareggio a tre, ma in un combattuto finale ricco di colpi di scena, McGowan, veramente straordinario sul green, ha imbucato per il birdie. Si è preso il titolo insieme all’assegno di 160.650 euro, e all’esenzione che lo riporta al circuito maggiore. Il più bravo degli italiani è stato il vicentino Guido Migliozzi, che col parziale di 65 (-7), migliore score di giornata, dal 53° si è portato al 22° posto.
Paolo Pilla


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.