Accordo tra Provincia e Fondazione Cassamarca per valorizzare l’edificio PREGANZIOL – Villa Franchetti come una multiproprietà. Provincia di Treviso e Fondazione Cassamarca hanno trovato un accordo strategico per garantire la conservazione e valorizzazione della storica dimora con parco lungo il Terraglio: la costante manutentezione, ordinaria e straordinaria, di cui la villa ha bisogno, richiesta anche dalla Sovrintendenza, comporta investimenti che i due enti non sono più in grado di garantire al 100%.
Ecco, dunque, l’intesa: a breve verrà lanciato un bando per la manifestazione di interesse da parte di potenziali acquirenti. Il compendio però non sarà messo in vendita per intero, ma verrà previsto un acquisto per “quote” aperto a soggetti pubblici e privati. Fondazione e amministrazione provinciale stesse manterranno una parte delle quote, mentre il restante sarà suddiviso tra chi sottoporrà si farà avanti.
L’accordo prevede che i vari “quotisti” disporranno in toto della struttura della Villa, in base a un calendario di utilizzo definito da un’apposita assemblea. In questo modo, i fondi per la manutenzione della villa saranno immediatamente disponibili e, allo stesso tempo, Enti e Privati che acquisteranno le quote potranno disporre della struttura per eventi, seminari, convegni e altre iniziative stabilite in base alle necessità.
“Si tratta di un accordo storico – commenta Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – che garantirà la manutenzione di questo patrimonio storico trevigiano, attualmente difficile da parte di un Ente come la Provincia che già deve far fronte alle necessità di un bilancio sempre più risicato. Sono certo che questa modalità garantirà il miglior utilizzo possibile della Villa, mantenendone la fruibilità pubblica e la manutenzione”.
Un accordo davvero innovativo, aggiunge Luigi Garofalo, numero uno di Fondazione Cassamarca: “Consente, infatti, una piena collaborazione tra pubblico e privato idonea a garantire la miglior fruizione da parte della collettività di un compendio immobiliare dal cospicuo valore storico e artistico. Auspico che a essere interessata sia la platea più vasta possibile di soggetti sia pubblici che privati, ivi compresi gli enti territoriali e le università venete”.
