Conquista la giuria una lirica ispirata al paesaggio visto da un treno CONEGLIANO – Il coneglianese Giuseppe Berton ha vinto il XX Concorso Internazionale di Poesia Inedita “Habere Artem”. Le premiazioni si sono svolte nei giorni scorsi nella splendida Tenuta dei Ciclamini del famoso paroliere e produttore discografico Mogol, in Umbria. Presidenti di giuria Francesco Gazzè (poeta e autore di tutti i grandi successi del fratello Max Gazzè) e Giuseppe Aletti (noto poeta, editore e critico letterario). “Quando, qualche giorno fa, mi hanno telefonato gli organizzatori del concorso, per annunciarmi la vincita e per comunicarmi la convocazione alle premiazioni – ha raccontato Giuseppe Berton- in un primo momento non ci credevo, e la prima cosa che mi è venuta spontanea è stata quella di chiede se forse non si fossero sbagliati con un’altra persona; mi sembrava impossibile che proprio io fossi stato prescelto per salire sul gradino più alto del podio, oltretutto in un concorso internazionale al quale vi partecipavano qualche centinaio di concorrenti”. Berton continua: “Scrivere poesia è vicino al modo della pittura, stesso modo di mettere giù sulla carta o sulla tela i movimenti dell’anima, i colori. Forse non siamo noi a far nascere la poesia, ma la poesia fa nascere noi”.
Giuseppe Berton è una persona molto conosciuta e stimata a Conegliano, dove da diversi anni lavora come medico ed anche ricercatore, nel reparto di cardiologia del locale ospedale Santa Maria dei Battuti. Nonostante i suoi molteplici impegni, continua a partecipare non soltanto a molti convegni sulle malattie del cuore in giro per il mondo, dove coglie l’occasione per far conoscere le sue ultime ricerche, ma continua pure a partecipare alle più importanti maratone in Italia e all’estero. Ed è proprio in uno di questi viaggi, nei quali Giuseppe Berton dal finestrino di un treno, ha trovato l’ispirazione di scrivere la poesia con la quale ha vinto il concorso. “Le luci si riflettono vaghe sul finestrino del treno e sui tuoi occhi belli come gocce d’acqua su prati d’erba, fitti di colore rilucente. Arbusti veloci passano e case colorate che la pioggia copre di lieve tristezza. E dentro le nostre anime un pò di malinconia, appena celata dalle cose domestiche. Mille fili tutti insieme, sotto una pioggia leggera. Mille anime, tutte sotto una sofferenza leggera. Mentre il treno passa veloce, sui fili sui nostri sogni”.
Diego Berti
