IL PREMIO DI FONDAZIONE BENETTON TRA LE VALLI DELLA CAPPADOCIA E CA’ SCARPA

La mostra inaugura la restaurata S. Maria Nova
TREVISO – Due valli simbolo di una millenaria convivenza tra uomo e ambiente, che oggi rischia di collassare sotto la spinta del turismo di massa. Un’antica chiesa, a suo tempo stravolta e abbandonata, che ora torna a nuova vita.
Il Premio internazionale Carlo Scarpa per il giardino promosso dalla Fondazione Benetton studi e ricerche mette in comunicazione due luoghi fisicamente distanti e diversi. Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito alla Valle delle Rose e alla Valle Rossa in Cappadocia, nel cuore della Turchia. Due valli contigue, celeberrime per i grandi coni di roccia vulcanica. Negli ambienti scavati nel tufo, si insediò una delle più importanti comunità cristiane del primo millennio. Partiti i monaci,  divennero abitazioni rurali, stalle, cisterne, persino piccionaie per utilizzare il guano degli uccelli come fertilizzante
Dietro lo scenario fiabesco – le singolari strutture vengono non a caso chiamate Camini delle fate – si ritrovano ancora gli elementi di una profonda convivenza tra uomo e paesaggio, come ricorda Luigi Latini, vicepresidente della Fondazione Benetton. Ma Latini, a cui è toccato di rappresentare l’istituzione culturale nel primo evento pubblico dopo la prematura scomparsa a luglio del direttore Marco Tamaro, ha sottolineato un altro aspetto cruciale: i rischi dell’invasione di turisti, alimentata anche all’inserimento di questi luoghi tra i Patrimoni dell’umanità Unesco.
Il comitato scientifico della Fondazione ha deciso di insignire del sigillo disegnato da Carlo Scarpa, simbolo del premio, Maria Andaloro, storica dell’arte, a capo della missione scientifica dell’Università della Tuscia che dal 2006 fa ricerca sui cicli di pitture rupestri della Cappadocia.
La pandemia ha sconvolto anche il premio Scarpa: questa 31esima edizione è diventata biennale, 2020-21, e il calendario ribaltato. In attesa della cerimonia di consegna, il prossimo maggio, si parte con la mostra: grandi pannelli fotografici, schede e un documentario realizzato per l’occasione sulle due valli turche e ai suoi abitanti.
Ma c’è un’ulteriore, spettacolare attrattiva: l’esposizione inaugura Ca’ Scarpa, nuovo spazio espositivo e culturale nel centro di Treviso, l’antica chiesa di Santa Maria Nova, acquistata e restaurata per volere di Luciano Benetton. A curarne il recupero Tobia Scarpa, figlio di Carlo, e a sua volta architetto: l’idea progettuale, ha spiegato, è stata quella di mantenere la conformazione operativa già esistente all’interno, adeguando gli impianti tecnici. Il signor Luciano ha voluto far diventare questo luogo un museo dedicato a Scarpa senior, ma – parole stesse del maggiore dei fratelli Benetton- un po’ anche all’erede.
La mostra resterà aperta dal 24 ottobre al 10 gennaio, giovedì e venerdì dalle 15 alle 20 e sabato e domenica dalle 10 alle 20, con ingresso libero.




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