Analisi della Fim Cisl Treviso Belluno sui 730 TREVISO – I metalmeccanici della Marca sono un po’ più poveri rispetto ad altre categorie dei lavoratori. Lo confermano i dati sui redditi elaborati per conto dalla Fim Treviso Belluno, la sigla del settore della Cisl, su 33mila modelli 730 presentati quest’anno al Caf del sindacato.Il 28% delle tute blu, infatti, dichiara non più di 15mila euro lordi all’anno. E di queste, il 45% si ferma ad 8mila euro. Una percentuale, come spiega Alessio Lovisotto, segretario generale della Fim Treviso Belluno, su cui influiscono i part-time e le recenti nuove assunzioni (dunque ancora senza dodici mesi completi di lavoro), ma che comunque risulta superiore al 22% della media della platea complessiva dei dipendenti.La maggioranza degli addetti del comparto, circa la metà del totale, comunque, si colloca nella fascia di reddito medio, tra 15mila e 28mila euro lordi. In linea con la percentuale (52%) la platea complessiva del campione. E ci sono anche 124 metalmeccanici, il 2%, che dichiarano da 55mila euro annui in su. Con ogni probabilità tecnici, ingegneri o amministrativi a capo di unità produttive o progetti speciali.E la presenza del sindacato, in genere sinonimo di contrattazione di secondo livello, porta dei benefici anche in busta paga: gli iscritti alla categoria, infatti, in media dichiarano redditi superiori di mille euro nella fascia media.Nella Marca, si contano circa 1.100 aziende metalmeccaniche per 34mila addetti.Aldi là di alcune vertenze principali, come Berco, Electrolux, Permasteelisa, l’attenzione è concentrata sul contratto collettivo di lavoro, scaduto il 31 dicembre scorso. Le trattative per il rinnovo si sono arenate proprio sugli adeguamenti economici e i sindacati hanno proclamato 4 ore di sciopero il prossimo 5 novembre.