AIA DI VAZZOLA, LO STABILIMENTO NON SARÀ CHIUSO

L’Ulss farà test ogni settimana fino alla positività zero
TREVISO – Nessuna “zona rossa” con chiusura dello stabilimento, alla Aia Tre Valli di Vazzola, dove nei giorni scorsi è stato evidenziato un focolaio di Covid 19.
E’ l’esito del vertice in materia, richiesto dai sindacati e tenutosi oggi in Prefettura a Treviso: alla riunione presieduta dal Viceprefetto Vicario Antonello Roccoberton, oltre ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, alle Rsu aziendali e ad alcuni manager dell’impresa, hanno partecipato anche il direttore generale dell’Ulss2 Francesco Benazzi, insieme al dottor Stefano De Rui, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss, e il sindaco di Vazzola Giovanni Zanon.
A conclusione di un ampio dibattito – spiega una nota della Prefettura -, si è convenuto sulla circostanza che, allo stato attuale, non sussistano i presupposti per imporre, da parte dell’autorità sanitaria, la chiusura dello stabilimento. Decisione presa anche in seguito alla comunicazione, da parte dell’Ulss, che la percentuale dei positivi al Covid-19 sul totale del personale sottoposto a tampone corrisponde a circa il 30% e i lavoratori positivi sono comunque senza sintomi. Benazzi ha assicurato che l’azienda socio-sanitaria proseguirà lo screening con l’effettuazione di tamponi su tutto il personale con cadenza settimanale, usufruendo fin dalla prossima settimana dei tamponi rapidi a risposta immediata, recentemente validati dall’Istituto Superiore della Sanità. Il direttore generale ha raccomandato anche un’ ampia divulgazione tra i lavoratori della necessità dell’utilizzo dei dispositivi di protezione, del mantenimento del distanziamento sociale e della frequente igiene delle mani, quali imprescindibili misure di prevenzione dal contagio.

I manager della Aia Agricola, hanno dal canto loro assicurato di aver adottato fin dall’inizio dell’emergenza Covid tutte le misure previste sia in ordine alla sanificazione dei locali, che in merito alla modulazione dell’organizzazione dei turni per ridurre i contatti tra il personale addetto, ed alla informazione sulle misure igieniche da adottare, garantendo l’adozione di ulteriori interventi a tutela della sicurezza dei lavoratori.

Soddisfatti anche i sindacati: “Abbiamo ricevuto importanti rassicurazioni da parte delle autorità sanitarie e dai vertici aziendali in merito alle misure di sicurezza adottate ai fini di contenere i contagi”, afferma Andrea Meneghel, segretario generale della Fai Cisl Belluno Treviso.“La Ulss – spiega Meneghel – ci ha assicurato che fino al momento della positività zero di tutta l’azienda verranno fatti screening a cadenza settimanale sul personale. Da parte sua, l’azienda ha comunicato che dalla prossima settimana si tornerà a lavorare su due turni con personale ridotto e quindi maggiore garanzia di distanziamento sociale nei reparti”.Confermato anche il maggiore coinvolgimento, richiesto dai sindacati, del Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del Protocollo per il contrasto alla diffusione del Covid negli ambienti di lavoro. “L’azienda ha accolto la richiesta avanzata dalle parti sindacali e dai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di maggiore trasparenza e informazione riguardo alle scelte aziendali per contrastare l’emergenza”, sottolinea Meneghel. “Solo dando vita a una più stretta collaborazione con i rappresentanti per la sicurezza e le rappresentanze sindacali si potrà uscire da questo momento difficile, che vede coinvolti sia i lavoratori che le loro famiglie”, conclude il segretario generale della Fai Cisl territoriale.

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