INTERVENTI DI TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE IN VENETO

Incremento di risultato per il Nucleo Carabinieri TPC

VENEZIA – Un incremento di risultati nell’anno 2019 da parte del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia, rispetto all’anno precedente. Gli interventi riguardano l’individuazione e la persecuzione di numerosi reati a danno dei Beni Culturali e del Paesaggio che hanno comportato la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 72 persone, per ricettazione, contraffazione di opere d’arte, reati contro il paesaggio. Nello scorso anno sono aumentate le attività ispettive presso archivi, biblioteche e musei, e sono stati intensificati i controlli nelle aree archeologiche.Il Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia ha effettuato una complessa attività di tutela dei siti architettonici e paesaggistici del Veneto e l’individuazione delle violazioni è avvenuta anche grazie al sorvolo ravvicinato in elicottero, effettuato dai Carabinieri insieme al personale delle Soprintendenze. Inoltre, ra i mesi di agosto e ottobre, sono state intensificate le attività di tutela dei siti archeologici sommersi in acque marittime ed acque interne della regione Veneto. Sommozzatori specializzati dell’Arma, archeologi e tecnici subacquei del Mi.B.A.C.T., dopo specifica programmazione degli interventi, si sono immersi al fine di verificare le condizioni conservative di alcuni importanti relitti d’età romana, rinascimentale e moderna, scoperti negli ultimi decenni nell’alto Adriatico e nel Lago di Garda. La Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha rivestito un ruolo fondamentale anche nelle predette attività preventive, per il censimento dei siti, la documentazione delle attività poste in essere, l’inserimento dei rilievi fotografici alle opere d’arte, che ha visto l’aumento del 151.6% degli accertamenti fotografici rispetto all’anno precedente. L’impegno del Nucleo per l’anno 2019 ha portato al recupero di circa 500 beni culturali, di cui 205 tra libri e documenti, 256 reperti archeologici. Notevole è stato altresì il numero di sequestri di opere false, o contraffatte, con una particolare attenzione per l’arte contemporanea (27 beni sequestrati), per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro.

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