TURISMO NELLE DOLOMITI BELLUNESI, PRONTI A RIPARTIRE

Padrin: "Rilanciare le vacanze estive in montagna, sono più sicure"
BELLUNO – Il coronavirus potrebbe essere la grande occasione di rilancio delle terre alte e delle Dolomiti bellunesi. In che senso? Perché la vacanza in montagna non si presta ad assembramenti e affollamenti; al contrario: è considerata sicura e salubre anche dagli esperti. Quindi, il sistema bellunese è pronto a giocarsi fino in fondo le carte per la stagione estiva. Anche con progetti mirati di valorizzazione e di promozione.
È quanto emerso dal direttivo della Dmo Dolomiti convocato dalla Provincia, con la decisione di allargarlo anche alla parte tecnica, alla Camera di Commercio e al presidente del Fondo Comuni di confine Roger De Menech (il Fondo infatti finanzia il piano di marketing territoriale). Alla riunione, in videoconferenza, ha preso parte anche il nuovo consigliere provinciale con delega al turismo, Danilo De Toni.«La montagna bellunese è pronta a ripartire, dopo la chiusura anticipata della stagione invernale. È ancora forte l’amarezza per aver dovuto rinunciare alle finali di Coppa del Mondo di Cortina in un periodo in cui le nostre Dolomiti stavano macinando risultati turistici come non si vedevano da anni – afferma il presidente della Provincia, Roberto Padrin -.
Proprio per questo, la Provincia e la Dmo lavoreranno insieme, in collaborazione ai consorzi turistici delle diverse vallate bellunesi per non perdere la prossima stagione estiva. Anzi, per portare avanti una campagna promozionale che faccia leva sulla montagna sicura. La promozione del contesto montano, e dolomitico in particolare, come ambiente salubre, in cui l’aria e l’acqua sono di qualità superiore e in cui è possibile mantenere il distanziamento tra le persone, non sarà però l’unico asso per il rilancio del turismo nella fase 2 del coronavirus.
«Dobbiamo fare leva sulla nostra “grande bellezza” – aggiunge Giuliano Vantaggi, direttore della Dmo Dolomiti -. Abbiamo le montagne più belle del mondo, paesaggi, arte, cultura e gastronomia strepitosi. In previsione di un turismo prevalentemente nazionale, possiamo puntare sull’offerta sportiva, sul benessere, su molte altre qualità che il nostro territorio possiede».

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