ARRIVA IL DOSSIER “FABBRICA SICURA”

In azienda test sierologici, termoscanner e igienizzazione degli ambienti
TREVISO – Il Veneto punta alla riapertura delle imprese a prescindere dai codici Ateco. Confindustria ha in mano un dossier da proporre oggi agli assessori regionali Donazzan e Marcato, così come ai sindacati. L’obbiettivo è quello di garantire la sicurezza dei lavoratori nella fase 2, perché possano tornare a lavorare senza rischio di contagio.
Per arrivare a quella che è stata definita “Fabbrica sicura”, si partirà con lo screening clinico che identificherà eventuali sintomi come la febbre, la perdita del gusto e dell’olfatto, e l’astenia. Il dipendente poi verrà sottoposto al tampone o al test sierologico. E infine l’azienda dovrà essere sottoposta a sanificazione, più delle aree comuni come le mense, i bagni e gli spogliatoi. La temperatura corporea e la distanza di sicurezza, oltre all’utilizzo di guanti e mascherina restano i criteri più importante per la protezione individuale. Secondo la circolare del Viminale che applica le misure previste nel Decreto del Presidente del Consiglio, gli ispettori del Lavoro dovranno verificare il rispetto della distanza di almeno un metro nelle aziende, così come nei negozi e nei supermercati. Alla Guardia di Finanza sono state affidate le verifiche sulle autocertificazioni delle aziende, in particolare quelle che hanno riaperto in deroga ai divieti.

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