STOP A QUASI UNA RIAPERTURA SU DIECI NELLA MARCA

La Prefettura ha sospeso 120 attività
TREVISO – Sono 2.800 le imprese trevigiane che hanno presentato la richiesta di proseguire l’attività, nonostante il loro specifico segmento non rientri in quelli esplicitamente autorizzati a proseguire dal decreto del governo del 22 marzo scorso.
La prefettura di Treviso sta lavorando a pieno ritmo per esaminare le domande pervenute: finora sono state istruite circa 1.600 pratiche.
Come ricorda il prefetto Maria Rosaria Laganà, la norma prevede che, alla stregua degli spostamenti delle persone fisiche, siano le aziende ha comunicare una sorta di autocertificazione sulla necessità di continuare ad operare. L’Ufficio territoriale del governo svolge i relativi controlli, nel caso sospendendo l’attività: ad oggi sono circa 120 i provvedimenti sospensivi adottati. A questi si aggiungono altre 15 spospensioni adottate in via prudenziale, poichè la domanda inizialmente inviata dall’impresa era incompleta, e poi revocate nel momento in cui la ditta ha integrato la documentazione. Nel complesso, sottolinea il prefetto, una quota in linea con quella di altre province simili per caratteristiche del tessuto economico.
Solo per pochi specifici casi, stabiliti dal decreto, il prefetto emana un’apposita autorizzazione: si tratta delle industrie dell’aerospazio e delle difesa o comunque ritenute di rilevanza strategica nazionale. Nella Marca sono giunte all’istituzione di piazza dei Signori, sei richieste di questo tipo e solo una è stata accolta.
Per quanto riguarda la collaborazione con i sindacati, Cgil, Cisl e Uil di di Treviso sono state coinvolte fin da subito, attraverso videoconferenze”, sottolinea una nota della Prefettura. “Il coinvolgimento, concordato, prevedeva la segnalazione, da parte dei sindacati, di casi di prosecuzione di attività ritenuti non consentiti che sarebbero stati esaminati dagli uffici della Prefettura con priorità, non appena individuati nella massa comunicazioni pervenute – spiega ancora il comunicato – inoltre, la Prefettura avrebbe aggiornato i sindacati sulle decisioni assunte riguardo i casi segnalati e, più in generale, sull’andamento dell’ attività di verifica”.
“Ad oggi – conclude la nota – le segnalazioni pervenute dalle organizzazioni suddette sono state 13, di cui sette esaminate. Per una ditta segnalata è stata adottato un provvedimento di sospensione; le altre invece sono risultate funzionali a filiere di attività consentite. Di ciò i sindacati sono stati puntualmente informati e non hanno avuto nulla da replicare. Ai segretari provinciali Cgil, Cisl e Uil è stata anche prospettata la possibilità di esaminare in ambiente protetto tutte le comunicazioni qui pervenute , per ogni ulteriore contributo all’esame puntuale delle stesse. Tale invito è stato per il momento declinato”.


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