TRASFERITI I PRIMI PAZIENTI ALL’OSPEDALE DELLA FIERA DI BERGAMO

Nei prossimi giorni lo staff di Emergency gestirà i malati di Covid-19

E’ operativo da oggi il nuovo presidio ospedaliero, allestito in tempo record alla Fiera di Bergamo sotto la supervisione e il coordinamento dell’ANA Associazione Nazionale Alpini. 
I primi quattro pazienti affetti da covid-19 sono stati trasferiti oggi a partire dalle ore 17 dalle degenze del Papa Giovanni XXIII. Sono un uomo di 81 anni e una donna di 82 anni che vengono dall’Unità di Medicina covid del Papa Giovanni XXIII  e due uomini di 54 e 56 anni del reparto Malattie infettive covid dell’ospedale. Si tratta di pazienti che richiedono assistenza di bassa-media intensità con ossigenazione non invasiva.
Qui i pazienti sono stati presi in cura dallo staff presente al Presidio Medico Avanzato, in particolare dai sanitari russi.  
A seguire nei prossimi giorni EMERGENCY inizierà a gestire il modulo da 12 posti letto di terapia intensiva. Lo staff è composto da 10 medici, 14 infermieri, 4 fisioterapisti, 4 OSS, 1 tecnico di laboratorio, 1 tecnico di radiologia. 34 operatori in tutto in questa fase iniziale, alcuni dei quali hanno lavorato in Sierra Leone durante l’epidemia di Ebola. Le conoscenze maturate dagli esperti di EMERGENCY sono state fondamentali fin dalle prime fasi di progettazione del nuovo ospedale.
Per il prosieguo della gestione dell’Ospedale, la Sanità Alpina utilizzerà a turno 150  volontari in ambito sanitario e circa 40 volontari della Protezione Civile Ana che garantiranno la logistica finché l’Ospedale resterà in funzione. Il servizio di sicurezza sarà assicurato, a turno, da 30 volontari certificati delle Squadre dell’Antincendio Boschivo Ana.

“L’Associazione Nazionale Alpini – ha commentato il presidente nazionale dell’Ana, ing. Sebastiano Favero – ha risposto ancora una volta alla richiesta di aiuto che veniva dal territorio e l’ha fatto con la disponibilità e l’efficienza che da sempre la contraddistinguono. Questo è stato reso possibile dalla disponibilità permanente di personale alpino preparato e qualificato: un patrimonio di inestimabile valore per la nostra società, che rischia però di essere disperso in un futuro non troppo lontano se non saranno messi in atto progetti che coinvolgano obbligatoriamente i giovani in un servizio al Paese”. 
 


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