IL NUOVO PIANO PER SALVARE PIAZZA SAN MARCO

Piano da trenta milioni, d’accordo anche gli ambientalisti
VENEZIA – Un piano alternativo al Mose per salvare Venezia dalle alte maree è stato realizzato da Kostruttiva e Thetis su richiesta del Magistrato alle acque. E’ stato presentato ieri e consegnato al Consorzio Venezia Nuova. Il piano verrà a costare 30 milioni di euro e si divide in una decina di interventi diversi, che metteranno d’accordo tutti, ambientalisti compresi.
Un progetto “soft”, alternativo al Mose, il noto sistema di paratie mobili costato circa 5 miliardi e mezzo di euro, per tenere Venezia all’asciutto. Il cuore dell’intervento sarà il restauro dei “gatoli”, che verranno puliti e impermeabilizzati, sollevando 9-10 mila masegni, un decimo del totale: alcuni poi saranno chiusi definitivamente, in altri saranno installate delle valvole per impedire la risalita dell’acqua.
Per evitare l’allagamento sarà creato un sistema di sollevamento con 7 pompe che porteranno via l’acqua a ritmo di 700 litri al secondo. Per proteggere la riva del molo di San Marco, verranno installati una struttura frangionde, una pedana di legno e una struttura di acciaio di 40 centimetri removibili. Saranno poi ricalibrate le pavimentazioni di alcune calli, rialzate le porte d’acqua e creata una barriera d’acciaio rivestito in simil-pietra sul lato del Palazzo Ducale. I lavori dureranno un paio d’anni e avanzeranno con micro-lotti per non dare fastidio alle attività commerciali della piazza e ai turisti.
Quindi pompe, valvole e barriere serviranno a salvare la piazza più bella del mondo, perché il Mose da solo non basta. “Alla fine lasceremo la piazza come l’abbiamo trovata” ha assicurato Raffaele Gerometta. Alla base c’è un’accurata analisi della piazza, con i sofisticati georadar e laserscanner, e l’utilizzo di software di modellistica per le immagini in 3D. Ma quando si dovrà scavare, vista la delicatezza, si tornerà all’antico: con le mani.

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