MILLE FIRME PER IMPEDIRE IL 5G

Il comitato che dice "no" all’installazione delle antenne
TREVISO – Il comitato contro la nuova tecnologia di trasmissione dei dati chiede al sindaco Mario Conte di firmare un’ordinanza che impedisce alle compagnie telefoniche di installare le antenne 5G in città. Si tratta di una tecnologia di rete mobile che andrà a sostituire il 4G per la velocità di trasmissione dei dati e la bassissima latenza, per cui l’utilizzo più agevole di internet nei supporti quali smartphone e computer. Argomento sul quale la comunità scientifica è divisa, e per il quale già 145 comuni in Italia hanno risposto “no”. Tra questi, in Veneto, ci sono Vedelago e Asolo che hanno negato la sperimentazione. Il 5G promette di rivoluzionare il modo di navigare e di comunicare, ma secondo il comitato, che cita diversi studi scientifici, questa tecnologia rischia di minare seriamente la salute pubblica. Il documento pubblicato nel 2019 dal Comitato Scientifico sui rischi sanitari e ambientali della Commissione Europea ha affermato che “il 5G lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche”, classificando i campi elettromagnetici delle radiofrequenze come “probabile agente cancerogeno”.
La moratoria per impedirne l’installazione è già finita sul tavolo del sindaco Conte e dell’assessore Alessandro Manera. Per ora non sono arrivate richieste di installazione da parte delle compagnie telefoniche, ma arriveranno presto.
“E’ un tema che nei prossimi mesi si porrà certamente – ha dichiarato Manera. – Noi abbiamo intenzione di affrontarlo con l’Arpav e l’Ulss . Nel nostro comune ci sono già dei limiti stabiliti per le onde elettromagnetiche, e queste misurazioni competono all’Arpav”.
Comunità spaccata per quel che riguarda l’elettrosmog: alcuni sostengono che il 5G sia una condanna a convivere con una niova fonte cancerogena, altri invece sostengono che non cambierà nulla rispetto alla situazione attuale. E intanto ad Asolo il sindaco Mauro Migliorini ha fermato la sperimentazione del 5G “in attesa di ulteriori studi e ricerche sui danni che può provocare alla salute”. Iliad aveva chiesto di installare un nuovo ripetitore 5G in via Fermi 14, su un’antenna già esistente, ma ha ricevuto la diffida di Asolo “fino all’intervenuta emissione del parere sanitario sulla sicurezza delle esposizioni elettromagnetiche da parte dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Inail”.

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