CASE ATER, LE TRE MODIFICHE ALLA LEGGE 39

La giunta regionale modifica il calcolo dei canoni per i 40 mila assegnatari
VENEZIA – Non saranno sfrattate né le famiglie fragili, né gli anziani dalle abitazioni Ater, in quanto le temute soglie di permanenza sono state alzate da 20 mila a 35 mila euro di reddito annuo. E’ stata approvata ieri la modifica alla legge 39/2017 che introduce appunto il “canone di permanenza”: per gli inquilini ai quali era stato assegnato l’alloggio prima della riforma 39, il tetto Isee è di 35 mila euro. Gli anziani over 65 e i nuclei familiari con persone disabili o non autosufficienti conserveranno l’alloggio anche se superano la soglia massima di reddito dei 35 mila euro. Così facendo si mettono in sicurezza 24 mila nuclei familiari, cioè il 60% degli inquilini Erp. Rimane invece per i nuovi ingressi la soglia Isee di 20 mila euro.I sindacati si dicono pienamente soddisfatti dalla retromarcia della giunta regionale che ha riconosciuto le problematiche di una nuova legge che andava a colpire a certe categorie di persone in grande difficoltà. “Bene le modifiche della giunta ma ora bisogna lavorare sulla salvaguardia di Venezia e sulla revisione dei canoni” ha commentato Daniele Giordano, segretario Cgil.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.