Noventa Vicentina – Si è tenuta ieri, a Noventa, una riunione dei sindaci del Coordinamento contro i pfas con il commissario straordinario dell’emergenza Nicola Dell’Acqua. Il commissario, che è anche direttore generale di Arpa Veneto, ha ribadito che “l’acqua che esce dai rubinetti dei comuni della zona rossa è controllata e sicura, con parametri Pfas molto più bassi di quanto previsto dalla Comunità Europea”. Tuttavia questo standard è dovuto alla presenza di filtri a carboni attivi molto costosi, che vanno sostituiti con frequenza. Facendo il punto della situazione, Dell’Acqua ha illustrato agli amministratori locali il suo programma.
“Il primo e fondamentale obiettivo – si spiega in una nota del coordinamento dei sindaci – che il commissario si è imposto, nei confronti di tutti i comuni della zona interessata, è quello di abbandonare i pozzi inquinati di Almisano e realizzare nuove condotte più a nord e in altri punti del Veneto, permettendo un approvvigionamento in fonti più sicure, controllate e tutelate. L’intervento sarà realizzato entro tre anni”.
Sono dunque in corso progettazioni per attingere da nuovi bacini idrici (da Valdagno, da Comezzola nel padovano e da territori del veronese). Per accelerare i tempi, il commissario sta chiedendo deroghe rispetto alla tempistica standard prevista nel Codice dei contratti per la pubblicazione dei bandi e l’affidamento degli appalti, ma si tratta sempre di gestire gare pubbliche a livello europeo, nel massimo rispetto della trasparenza.
Si è inoltre parlato della fattiva collaborazione con tutti gli enti gestori e di un dialogo costante con gli uffici centrali del Ministero dell’ambiente e del territorio. Questa sinergia istituzionale con una costante informazione ai sindaci, tenuti a trasmettere alla popolazione notizie ufficiali e riscontrabili, è garanzia di sicuri ed efficaci interventi tecnici che devono scrupolosamente seguire il cronoprogramma stabilito.
La presenza del commissario straordinario, per il momento prevista per due anni, con poteri decisionali diretti e con ampio raggio d’azione tra competenze regionali e ministeriali, porterà ad un abbattimento dei costi in generale, con particolare attenzione alla depurazione dell’acqua. Ricordiamo che al momento i costi degli interventi straordinari sono comunque sostenuti su una popolazione di vasta area, anche al di fuori della zona rossa, e tale meccanismo “solidaristico” di ripartizione permette di avere bollette non troppo “appesantite” ma in linea con quelle di una utenza non interessata da questa situazione.
A margine dell’incontro, i sindaci del coordinamento si sono fatti portavoce delle istanze anche delle comunità di Agugliaro, Campiglia e Sossano, tre comuni attualmente in zona gialla, che richiedono di essere inseriti nel piano dello screening come la popolazione della zona rossa in quanto fino a una decina di anni fa anche i loro acquedotti si approvvigionavano, in tutto o in parte, dalle fonti di Almisano. Dell’Acqua ha accolto la richiesta ed ora si rapporterà direttamente con il direttore generale della Ulss per una risposta certa in tempi brevi.
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