Al via i corsi regionali per operatori socio sanitari

Venezia – “La Regione Veneto sta sostenendo una grande operazione di reclutamento e formazione di operatori sociosanitari: cinquemila persone in tre anni si stanno preparando, attraverso corsi e tirocini, ad affiancare medici e infermieri nell’assistenza a malati, anziani e disabili”. Così l’assessore regionale al sociale Manuela Lanzarin, d’intesa con l’assessore al lavoro e alla formazione Elena Donazzan, richiamando l’attenzione sulla seconda tornata di bandi per formare quasi duemila operatori sociali, che sta prendendo il via in Veneto.

Le iscrizioni sono aperte e il prossimo 2 ottobre ci saranno le selezioni per individuare gli ammessi ai 66 corsi che partiranno in autunno. Comuni, Ulss, Centri  servizi per anziani, Regione Veneto e i suoi uffici decentrati stanno già diffondendo informazioni e moduli di iscrizione. La maggior parte degli operatori sono donne, per corsi di mille ore, metà delle quali di tirocinio in strutture sanitarie e sociosanitarie, di cui duecento di formazione obbligatoria in strutture della sanità pubblica.

A fine anno si concluderanno i primi 57 corsi avviati nel 2017 che qualificheranno 1616 operatori pronti per essere assunti nelle strutture socio assistenziali. Nel 2019 conseguiranno il diploma i 1980 iscritti di quest’anno e tra il 2020 e il 2021 si concluderà la terza tranche del piano formativo con oltre cinquanta corsi. La frequenza al corso richiede ai partecipanti una quota di compartecipazione di 1500 euro. Regione Veneto e strutture sociosanitarie si fanno carico dei costi organizzativi, gestionali e di tutoraggio. In questi giorni si è aperta la campagna informativa con la distribuzione nel territori di più di tremila depliant di invito e la promozione online nel sito della Regione Veneto e di Veneto Lavoro.

“Gli operatori socio sanitari – ha sottolineato Lanzarin – sono figure strategiche per il funzionamento di case di riposo, centri diurni per disabili, servizi di assistenza domiciliare e scolastica, reparti ospedalieri, hospice. Assistono e supportano malati, anziani e disabili nelle loro esigenze più immediate, dall’igiene alla mobilità, animano i programmi di socializzazione e sono la chiave di volta nel recupero funzionale, nei programmi di riabilitazione e rieducazione, nelle comunicazioni con la famiglia. Senza di loro la rete dei servizi non potrebbe operare. Per questo, dal  2001 ad oggi, la Regione Veneto ha sostenuto la qualificazione di oltre 23 mila operatori e, dallo scorso anno, ha deciso di supportare un piano massiccio di reclutamento e formazione”.

“Il piano triennale di formazione – ha aggiunto l’assessore – è stato strutturato in collaborazione con Uripa e tutte le case di riposo del Veneto, con le Ulss, con gli enti di formazione sociosanitaria accreditati, in modo di coprire l’intero territorio regionale, garantire alti standard formativi e possibilità di tirocinio qualificato nelle strutture. Il fabbisogno è molto alto, l’inserimento occupazionale è praticamente assicurato: la percentuale di assunzione post diploma supera il 90 per cento”.

vicenzareport.it

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