Altopiano di Asiago, l’orso uccide ancora

L’orso M4 continua ad uccidere sull’Altopiano di Asiago. “Ci troviamo di fronte – ha commentato il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – ad una belva che non si fermerà certo da sola, e che non uccide per l’oggettiva esigenza di cacciare animali e sfamarsi, bensì per puro diletto, come è avvenuto la scorsa notte a Malga Meletta di Mezzo, in Comune di Gallio, dove ha ucciso una vacca senza mangiarne neppure un brandello. Lo testimoniano anche altri precedenti episodi: dalla mucca uccisa mentre aveva in grembo un vitellino che sarebbe nato a giorni a quella a cui sono state strappate le mammelle. Episodi di una violenza inaudita, su animali che, dopo aver sofferto per ore, sono stati soppressi”.

Una situazione che preoccupa molto dunque, soprattutto Coldiretti Vicenza che si è subito schierata con tutte le sue forze al fianco degli allevatori chiedendo interventi risolutivi. Ma la preoccupazione serpeggia un po’ ovunque sul territorio montano. “Sotto il profilo economico, certo – sottlolinea ancora il presidente d Coldiretti –  ma devono anche smuoversi le coscienze. Si fa un gran parlare di benessere animale e poi si rimane a guardare le atrocità che questo orso compie, lasciando che gli imprenditori contino i danni e piangano gli animali barbaramente uccisi. Guardando le foto dell’animale ucciso la notte scorsa, infatti, non si può non provare sentimenti di rabbia e di pietà”.

Coldiretti Vicenza, dopo l’appello congiunto delle associazioni di categoria di Asiago e le prese di posizione di molti soggetti istituzionali non può che “constatare un generalizzato disinteresse ad addivenire alla soluzione del problema dato da un orso che continua a sterminare le mandrie e semina terrore nel territorio”. La stagione estiva sembra già nata sotto una cattiva stella a causa delle bizzarrie meteorologiche,  e se “a questo aggiungiamo ora le vittime dell’orso– conclude Cerantola – il quadro diventa nero e agli allevatori conviene chiudere e dedicarsi ad altro. Con grande rammarico non possiamo che constatare che dobbiamo fare i conti ancora una volta con un contraltare politico che incede a stento e soltanto con le promesse. L’orso va catturato e spostato con urgenza dove non può fare danni. Teniamo presente, infatti, che si tratta di un orso problematico, incline ad uccidere non per sfamarsi, quindi totalmente fuori controllo e pericoloso, tanto che nelle sue due ultime scorribande ha attaccato malghe vicine ai centri abitati”.

Sulla stessa linea d’onda del presidente di Coldiretti Vicenza c’è Costantino Toniolo, consigliere regionale, che coglie anche stavolta la palla al balzo per ricordare che “quest’orso sta danneggiando l’economia dell’Altopiano di Asiago” ed è quindi importante che “la Regione intervenga in modo deciso per catturarlo e renderlo innocuo”.

“L’esemplare, continua Toniolo – che sta dando filo da torcere alle squadre dei forestali che lo stanno cercando, non solo ha ucciso e ferito diversi capi di bestiame, ma sta danneggiando anche il turismo. Molte persone si rivolgono anche a me per chiedere quando sarà eliminato il pericolo orso dai boschi dei Sette Comuni. Si tratta di persone che vogliono passare qualche giorno in vacanza sull’Altopiano con la famiglia, o addirittura abitanti del luogo che hanno paura ad uscire la sera nelle zone vicine ai boschi. E’ evidente che il problema va risolto, se non vogliamo trovarci a settembre con dati negativi anche per quanto riguarda il turismo. L’animale va catturato, munito di radiocollare, ma anche spostato in un’area più selvaggia delle Alpi”.

vicenzareport.it

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