Dall’associazione ViNova, di Vicenza, riceviamo e pubblichiamo…
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Vicenza – La tredicesima edizione del World Congress of Families (Wcf), il congresso mondiale delle famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo, riunirà diverse sigle “pro-life”e anti-Lgbtq+ (come Generazione famiglia, Comitato difendiamo i nostri figli, ProVita onlus, CitizenGo), oltre ad associazioni cattoliche integraliste, ortodosse ed evangeliche, tutte unite dalla promozione dei “valori” cristiani, la contrarietà all’aborto, la condanna dell’omosessualità, la battaglia contro la pornografia, l’adulterio ed il divorzio, ed una visione restrittiva dei diritti e del ruolo della donna.
Il congresso di Verona ha avuto il patrocinio della Provincia, del sindaco di Verona, Federico Sboarina, e del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ma soprattutto del ministro dell’Interno Matteo Salvini e di quello della famiglia Lorenzo Fontana, originario proprio di Verona e vero motore di tutta l’iniziativa.
Noi di Vinova riteniamo che:
C’è stato un tempo in cui le donne più emancipate e gli omosessuali venivano bruciati sui roghi: ridare voce a queste idee è come regredire al Medioevo. Settant’anni fa Simone de Beauvoir scriveva: “Non dimenticate mai che è sufficiente una crisi politica, economica o religiosa per mettere in discussione i diritti delle donne. Questi diritti non sono acquisiti per sempre. Dovrete restare vigili per tutta la vostra vita”.
Il consiglio direttivo di ViNova
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