Secondo il giudice di Milano il fatto non sussiste MILANO – Il fatto non sussiste. Giuseppe de’ Longhi, presidente e azionista di maggioranza dell’omonimo gruppo industriale, è stato assolto nel processo a suo carico, a Milano, per il reato di “insider trading” in merito alla vendita, avvenuta nel 2015, della DeLClima dal colosso del piccolo elettrodomestico della Marca ai giapponesi di Mitsubishi Electric Corporation.
La sentenza è stata pronunciata giovedì al termine del procedimento per rito abbreviato. Il gup Carlo Ottone De Marchi ha ritenuto non vi fossero prove della resposanbilità da parte dell’industriale nella rivelazione di informazioni riservate e sensibili, accogliendo sostanzialmente la tesi della difesa, condotta dall’avvocato e professore universitario Francesco Mucciarelli. Il pm Stefano Civardi, invece, aveva chiesto un anno e otto mesi per l’imputato.
I fatti risalgo all’agosto 2015: secondo l’accusa, in base agli accertamenti compiuti dalla Guardia di Finanza, de’ Longhi avrebbe riferito alla sorella il raggiungimento dell’accordo per la cessione del 74,97% del pacchetto azionario di DeLClima, società produttrice di impianti di climatizzazione, all’epoca controllata dal gruppo trevigiano e quotata in Borsa. L’operazione in quel momento non era nota ai mercati: la sorella, dunque, avrebbe beneficiato di un indebito vantaggio sugli altri investitori, per acquistare azioni di DeLClima, per sè e per i figli, e rivenderle poi, alcuni giorni dopo, quando la cessione era diventata ufficiale e Mtisubishi aveva lanciato l’obbligatoria Opa su tutto il flottante, realizzando così un profitto di 360mila euro.
