PILLOLE DI GOLF/348: FRANCESCO MOLINARI TORNA IN CAMPO ALL’AMERICAN EXPRESS

L’azzurro chiude 8° nel torneo vinto dal coreano Si Woo Kim
LA QUINTA (USA) – Dopo due mesi di stop, finalmente si è sciolta l’incognita sul ritorno al gioco di Francesco Molinari. È passato un po’ dal Master Tournament, l’azzurro è ora tra i protagonisti a La Quinta, in California, nel torneo American Express del PGA Tour.
Francesco, soprannominato simpaticamente in America “Laser Frankie”, apre il 2021 con in testa due desideri per i quali intende lavorare, e per i quali deve assolutamente superare il taglio: la Ryder Cup del Wisconsin, e le Olimpiadi di Tokio.
Si gioca sui due differenti percorsi, del West PGA, il Jack Nicklaus Tournament, e lo Stadium Course. I primi due giri su entrambi i Campi, alternandosi; il terzo e quarto giro solo sullo Stadium. A causa della pandemia qualcuno non c’è, colpito dal Covid, come Donald Ronald Trahan; manca invece per infortunio alla schiena, Jon Rahm, numero 2 mondiale. Ma ci sono comunque forti giocatori, tra cui Phil Mickelson, Patrick Reed e Brooks Koepka. Difende il titolo l’americano Andrew Landry. È cospicuo il montepremi, 6.700.000 dollari.
All’esordio del torneo è il 29enne di Santa Monica Brandon Hagy, che a sorpresa conquista la leadership al termine del primo round, con un parziale di 64, (-8). Un vero colpo gobbo quello dell’americano, entrato nel gruppo tre giorni prima che la competizione prendesse il via a causa dell’infortunio di Jon Rahm. Si conoscevano da tempo lui e Rahm, avevano giocato insieme ai tempi del college in Arizona. “Dovrò mandargli un regalo”. Si è rivelata in salita la partenza per i big: Patrick Reed, vincitore della rassegna nel 2014, è 15/o, come Tony Finau. Francesco Molinari, unico azzurro in gara, ha fatto un debutto tutto sommato positivo, considerato l’anno sabbatico che gli è anche costato una discesa nel ranking PGA. Partito dalla buca 10, dopo un bogey iniziale, ha realizzato 4 birdie nelle prime nove, e un successivo alla 1, a cui hanno fatto seguito 6 par prima di un birdie alla 8. Al momento è 39°, con 69 (-3). Rischia di uscire al taglio Brooks Koepka, solo 103°, al fianco, di John Auenstein, che è alla prima gara da professionista. Da dimenticare la prova di Phil Mickelson, vincitore del trofeo nel 2002 e 2004, 132esimo.
Nel secondo giro Francesco Molinari mette in gioco tutte le sue potenzialità. Un 66 di giornata gli fa ottenere un balzo nella qualifica: dal 39° passa al 7° posto. È affiancato dall’americano Doug Ghim e dall’argentino Emiliano Grillo. In vetta alla classifica, con un parziale di 65 ottenuto per sette birdie senza bogey, sale il coreano Sungjae Im, 22enne di Jeju Island, che fissa lo score più basso della giornata, e risulta essere il più giovane pro che si ricordi, a guidare la classifica nell’American Express. Un americano, Matthew Wolff, è stato penalizzato per aver violato una regola, (spostamento della palla), la contestazione gli è stata fatta dopo la prova fornita dalla telecamera. Ci sono grandi nomi, tra gli usciti al taglio caduto a 140: Patrick Reed, Brooks Koepka, Phil Mickelson, nonostante quest’ultimo avesse condotto il giro in par su tutte le buche. Molinari era terrorizzato al pensiero di non riuscire a superare il taglio, gli avrebbe scombinato tutti i suoi progetti.
Nel terzo round Francesco Molinari perde una posizione, pur mantenendo intatte le chance di vittoria grazie a un giro in 69 (-3), frutto di 3 birdie puliti. È ottavo, a soli tre colpi dalla vetta, occupata da un terzetto composto dal sudcoreano Si Woo Kim e dagli americani Max Homa e Tony Finau. Sono 27 le buche senza falli di Francesco. L’ultima lacuna è stata nel secondo giro, doppio bogey alla 9. È ritornato padrone del suo gioco.
All’ottavo posto rimane anche nel giro finale, in cui, a fronte di cinque birdie, incappa in un bogey e un doppio bogey. Conclude tuttavia positivamente la gara tra i top dieci. Con questo risultato passa dalla 130/a alla 110/a posizione nel ranking mondiale.
Nella volata finale c’è il ritorno alla vittoria per Si Woo Kim, 25enne di Seul, al terzo titolo sul PGA Tour; con 265 (-23) ha superato al fotofinish Patrick Cantlay, protagonista di una grande rimonta, secondo con 266 (-22). All’americano non è bastato il giro finale bogey free caratterizzato da 11 birdie, che gli ha valso la realizzazione del nuovo primato sul par 72 dello Stadium Course del PGA West. Terza posizione, per l’australiano Cameron Davis. Solo 64° Andrew Landry, vincitore lo scorso anno. Ha fatto un balzo in avanti nella classifica mondiale Si Woo Kim, la cui impresa al The American Express gli ha fruttato un assegno di 1.206.000 dollari. Novantaseiesimo alla vigilia, Il sudcoreano è ora al 48° posto dell’Official World Golf Ranking. È il caso di aggiungere che questi asiatici, in particolare i sud-coreani, stanno dimostrando grande gioco.
Paolo Pilla


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