ADDIO A LUIGI MENEGAZZI, STORICO DIRETTORE DEI MUSEI CIVICI

Il 23 gennaio avrebbe compiuto 101 anni
TREVISO – E’ mancato la scorsa notte il professor Luigi Menegazzi, insigne storico dell’arte trevigiano, a lungo direttore del Museo civico Bailo di Treviso, autore di molteplici saggi e curatore di mostre su artisti veneti e non solo.Nel 2013 Treviso gli aveva tributato il Totila d’oro, massima onorificienza cittadina. Vedovo ormai da tempo, lascia le figlie Paola e Marina, i funerali saranno celebrati sabato 9, alle 15, nella chiesa di Sant’Agnese, a Treviso.

Pubblichiamo un ricordo del professor Menegazzi da parte di Eugenio Manzato, a sua volta illustre studioso del patrimonio artistico trevigiano e suo successore alla direzione dei musei cittadini e presidente dell’Associazione Amici dei musei.
Luigi Menegazzi avrebbe compiuto 101 anni il prossimo 23 gennaio: giusto un anno fa familiari, amici ed estimatori lo avevano festeggiato per il raggiungimento del secolo di vita, col quale aveva superato il suo pur longevo precedessore Luigi Bailo morto nel 1932 a 97 anni.Il professor Menegazzi al Museo Civico di Treviso era entrato nel 1953 come assistente di Luigi Coletti, conservatore delle raccolte, e ne era diventato direttore nel 1960. Lo incontrai, credo nel 1963 – ero in terza liceo liceo – mescolato a un gruppo di studenti, comitato d’accoglienza a giovani cileni in visita alla città: ci guidò attraverso le sale del Museo Bailo in una visita che suscitò il nostro interesse per il modo limpido e didattico della sua illustrazione. Proprio in quell’anno uscì a sua cura Il Museo Civico di Treviso. Dipinti e sculture dal XII al XIX secolo, che dava conto, attraverso la redazione di ben 473 schede scientifiche, di tutte le opere esposte a quel tempo. Nel 1962 aveva curato la grande mostra dedicata a Cima da Conegliano in Palazzo dei Trecento, raccogliendone il testimone da Luigi Coletti morto l’anno precedente: sull’artista avrebbe ripreso in seguito gli studi, pubblicando nel 1982 il catalogo generale delle sue opere. Nel 1967 fu tra i componenti del comitato scientifico della grande mostra di Arturo Martini, e negli anni successivi, grazie ai suoi proficui contatti con i collezionisti – in particolare Maria e Natale Mazzolà – erano giunti doni importanti di opere dell’artista, così che nel 1969 Menegazzi potrà allestire nel Museo Bailo alcune sale dedicate ad Arturo Martini, costituendo, anche ufficialmente, il nucleo iniziale della Galleria Comunale d’Arte moderna. La sua conoscenza degli artisti del Novecento contribuirà a sviluppare via via questa importante raccolta: negli anni settanta organizza importanti imprese espositive – nel 1974 la mostra di Gino Rossi, nel 1977 quella di Guglielmo Ciardi – cui seguono importanti acquisti. Ma questa è anche l’epoca in cui si occupa con profitto della Raccolta di manifesti Salce: il museo l’aveva ricevuta in comodato dallo Stato nel 1964, e in un decennio egli, che pur era digiuno di grafica pubblicitaria, l’aveva catalogata e ne era diventato esperto; nel 1974 ne pubblicò una prima pionieristica antologia, con successive riedizioni sempre più ricche.Quando nel 1980 giunsi alla direzione dei Musei civici seguii, per quanto riguarda la Galleria d’arte moderna e la Raccolta Salce, le strade così ben tracciate da lui: dapprincipio diffidente e lontano, dovette in seguito apprezzare il mio lavoro, tanto che accettò con entusiasmo di collaborare nel 1983 a una mostra monografica sui manifesti di Mauzan. Collaborazione che portò a frequentazione e infine amicizia, che fu sancita nel 1995, nell’occasione dei suoi 75 anni, dalla pubblicazione, promossa dai Club Rotary cittadini e a mia cura, di un opuscolo con la sua vasta bibliografia.Nel 2013, a cinquant’anni esatti dall’edizione del suo volume sul Museo civico, fu pubblicato il primo volume del nuovo Catalogo generale della Pinacoteca di Treviso, e, concordi i curatori, uscì con la dedica “A Luigi Menegazzi”: commosso da questo omaggio, partecipò alla presentazione ufficiale del volume in Santa Caterina, nel corso della quale fu insignito dal Totila d’argento. Qualche giorno dopo mi annunciò una generosa devoluzione all’Associazione Amici dei musei, che aveva promosso l’edizione del Catalogo e ne sostiene in parte la spesa: subito al lavoro intorno al secondo volume, eravamo preoccupati di non fare in tempo, data l’età veneranda del nostro benefattore, a farglielo vedere pubblicato. Invece riuscimmo a fargliene omaggio nell’estate del 2019. Si è spento serenamente di vecchiaia la notte scorsa nella sua bella casa di via Paolo Veronese, privilegio non da poco in tristi tempi di Covid. Addio professor Menegazzi.

 


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