PERMASTEELISA, ANNUNCIATI 150 ESUBERI A VITTORIO VENETO

Crisi del settore facciate e pandemia pesano sull’azienda
VITTORIO VENETO – La crisi globale colpisce uno dei gioielli dell’industria trevigiana. Permasteelisa, multinazionale con sede a Vittorio Veneto, specializzata in rivestimenti architettonici per grandi edifici, annuncia oltre 150 esuberi sui 700 dipendenti del suo quartier generale trevigiano. A rischiare il posto sono in stragrande maggioranza gli impiegati: 131.Il piano di ristrutturazione è stato comunicato mercoledì durante un incotro tra i vertici dell’azienda e i sindacati. Negli ultimi mesi, tra i lavoratori si erano intensificati i timori, in particolare dopo il passaggio della proprietà, avvenuto in primavera, dai giapponesi di Lixil al gruppo americano Atlas. “Senza un confronto che tracci percorsi industriali e di tutela per i lavoratori non ci sarà nessuna mediazione”, affermano seccamente Enrico Botter e Alessio Lovisotto, rispettivamente segretari generali di Fiom Cgil e Fim Cisl.La società vittoriese ha chiuso gli ultimi bilanci in perdita e ora dovrà affrontare l’impatto della pandemia sul comparto: “Permasteelisa S.p.A sta attraversando una situazione complessa e difficile – spiega una nota dell’azienda -, legata all’evoluzione del settoredelle costruzioni nei mercati di riferimento (UK, Francia, USA e Italia), che ha subito rallentamenti negliultimi anni causati dalla situazione di incertezza globale, su cui pesano sia fattori economici e geopolitici, siapiù recenti fattori legati all’attuale pandemia da Covid-19”.Proprio per far fronte a questa situazione generale, la riorganizzazione del personale si inserisce in una strategia di riposizionamento, lasciando il comparto delle facciate “generiche”, per concentrarsi su quelle personalizzate e ad alte prestazioni, cosiddette “bespoke”, tradizionale mercato di riferimento, seppur in contrazione negli ultimi anni, in cui Permasteelisa punta a riguadagnare competitività.Le attuali normative vietano i licenziamenti. I sindacati si dicono dispositi a confrontarsi sulle nuove strategie, ma si oppongono fin da subito a tagli all’occupazione. “Lunedì saranno convocate le assemblee dei lavoratori – aggiungono Botter e Lovisotto –, consapevoli che in questa fase eccezionale la normativa ha formalmente bloccato i licenziamenti di natura economica mettendo a disposizione di lavoratori e imprese la cassa integrazione Covid almeno fino a marzo del prossimo anno. Per quanto ci riguarda si parte da qui, non ci sono mediazioni possibili su questi punti. Ma, allo stesso tempo, siamo consapevoli della situazione di difficoltà e non vogliamo sottrarci al confronto con l’azienda per provare a costruire da subito percorsi a tutela dei lavoratori dello stabilimento di Vittorio Veneto”.

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