COVID, VENETO IN AREA GIALLA

Regione "promossa", ma non si abbassa la guardia
TREVISO – Dopo una giornata col fiato sospeso nei locali, in attesa di capire in quale fascia si posizionava il Veneto, finalmente gli esercenti tirano un sospiro di sollievo. Bar e ristoranti resteranno aperti fino alle 18.
Il Veneto è in zona gialla, lo ha annunciato il Presidente del Consiglio ieri sera nella diretta stampa di presentazione del nuovo Dpcm. Regioni divise per colori, secondo le fasce di rischio dei contagi ma per tutti da domani parte il coprifuoco alle 22, fino alle 5 del mattino. Il nuovo Dpcm anti-Covid entrerà in vigore fino al 3 dicembre. La raccomandazione è quella di evitare contatti e spostamenti se non per motivi di salute, di lavoro o per necessità. I centri commerciali saranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi, ad eccezione delle farmacie e parafarmacie al loro interno, così come i tabaccai, i negozi di alimentari e le edicole. Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e per i laboratori. Chiusura delle università, salvo alcune attività per le matricole. Confusione quindi tra gli studenti che non hanno i piani di studio divisi in annate.
Vi sarà la riduzione al 50% della capienza dei mezzi di trasporto, la sospensione delle attività di sale gioco e scommesse. Per i ristoratori sarà consentita l’attività di asporto fino alle 22 e per la consegna a domicilio non ci saranno restrizioni: sarà quindi possibile ordinare la cena a domicilio come durante il primo lockdown.Restano chiuse le palestre e le piscine, così come i cinema e i teatri.
Tra le attività aperte vi sono invece parrucchieri, estetiste e le librerie, oltre a tutti i negozi di commercio al dettaglio e servizio alla persona. Rientrando nella fascia gialla, i veneti potranno continuare a spostarsi liberamente tra comuni e province diverse da quella di residenza. Permesso anche raggiungere un’altra regione purché anch’essa inserita in fascia gialla.
Sono 21 gli indicatori che decidono la collocazione delle regioni in fasce gialla, arancione e rossa: dall’occupazione dei posti letto in terapia intensiva alla capacità di fare il tracciamento, dalla diffusione del virus alla rapidità nel fare i tamponi.
Due le “colonne” che stanno dietro a tali criteri: il primo è la “classificazione complessiva del rischio“, che ora nelle diverse Regioni italiane è alto oppure moderato; il secondo è lo “scenario“, basato soprattutto sull’Rt, e ha un livello tra l’1 e il 4.

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