TERZIARIO, IN SEI MESI PERSI QUATTROMILA POSTI DI LAVORO NELLA MARCA

Il General report Ebicom – Confcommercio
TREVISO – Torna l’ottava edizione del General Report, il rapporto ufficiale sul terziario della provincia di Treviso, elaborato da EBiComLab, sostenuto da EBiCom ed Unascom-Confcommercio. I risultati verranno presentati venerdi 2 ottobre, dalle ore 10,30 alle ore 12,30 con un convegno in doppia modalità, sia in presenza che in streaming in collegamento https://www.youtube.com/ConfcommercioTreviso.
Aperto a tutti gli interessati ed agli studenti. Lo studio analizza l’andamento del 2019 (rispetto al quinquennio e all’anno precedente), includendo anche il primo semestre del 2020 quindi l’impatto del lockdown, e traccia alcune linee guida per il futuro. Domani (oggi) al convegno in Camera di Commercio gli interventi di saluto ed apertura sono affidati a: Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio, Federico Capraro, presidente di Unascom-Confcommercio, Massimo Marchetti, presidente di EBiCom. I dati saranno illustrati da Alessia Bernardi, ricercatrice di EBiComLab e commentati da Alessandro Minello, docente e coordinatore del Centro Studi. Le conclusioni sono affidate a Roberto Poli, docente “futurologo” Università di Trento, che proporrà alcune prove di futuro, come recita il titolo del convegno.

L’economia terziaria in sintesi

Se l’anno scorso la parola chiave era “trasformazione”, la parola chiave di quest’anno è “transizione” che, oltre al cambiamento, indica anche un passaggio, uno spostamento verso nuovi ambiti. L’economia terziaria trevigiana, secondo il Report, appare resiliente: al 31 dicembre 2019 le imprese attive nel terziario sono 55.688 (+01% rispetto al 2018) e rappresentano il 57% del totale dell’economia. Treviso (con provincia) rappresenta il 17,1% delle imprese terziarie del Veneto e si colloca al 4° posto.
Il commercio rappresenta il 37% del terziario ed al 31.12.2019 conta 20.781 imprese attive, con un calo rispetto al 2018 dell’1,3%. Le variazioni più significative si riscontrano nel moda-fashion (-4%), nell’alimentare (-1,5%) e autoveicoli e motocicli (+2%).
Il turismo rappresenta il 13% del terziario ed al 31.12.2019 conta 7.376 imprese attive, con una crescita rispetto al 2018 dello 0,4%. Le variazioni più significative si registrano negli alberghi e strutture ricettive (+7,5%), attività sportive e centri benessere (+2,3%), organizzazione di convegni e fiere (-3,8%).
I servizi rappresentano il 50% del terziario ed al 31.12.2019 contano 27.531 imprese attive, con una crescita rispetto al 2018 dell’1,2%. Le variazioni più significative si registrano nei servizi di vigilanza e supporto (+4,5%), attività professionali e consulenze (+3,1%), editoria e cultura (+3%), comunicazioni e telecomunicazioni (-4%).

Il mercato del lavoro: trasformazioni e calo del somministrato

A fine 2019 il mercato del lavoro dipendente registra il segno + con 2.810 contratti attivi. Crescono sensibilmente le posizioni a tempo indeterminato (+4.915) a discapito di quelle a tempo determinato (-2.175), fenomeno dovuto in gran parte ai flussi delle trasformazioni (+7.720 provenienti dal determinato). In forte diminuzione il lavoro somministrato (-340, rispetto ai + 1.430 posti del 2018).

Le trasformazioni degli imprenditori: generazioni a confronto

Sono 70.666 gli imprenditori attivi nel terziario al 31 dicembre 2019, in calo del -0,5% rispetto al 2018. Dal punto di vista generazionale, aumenta il divario tra gli under 30, che perdono lo -0,9% e quelli over 70, che invece aumentano del +5,2%. In linea generale diminuiscono tutte le fasce d’età al di sotto dei 50 anni.

Cosa è successo nei primi 6 mesi del 2020?

Al 30 giugno 2020, ovvero dopo il lockdown, questi i cambiamenti più significativi.
Il numero complessivo delle unità locali del terziario cala di 197 (-0,4%), nel commercio di 303 (-1,5%) e nel turismo di 18 (-0,2%). I servizi, invece, aumentano di 124 unità locali (+0,5%). Tra i servizi, colpisce particolarmente la crescita dei servizi finanziari (+1,4%). Nel commercio, appare evidente l’effetto Covid 19 nel settore del non alimentare (-2,9%), mentre nel turismo calano la ristorazione (-0,6%) e le agenzie di viaggi (-2,8%).
Sono 70.554 gli imprenditori attivi nel terziario al 30 giugno 2020 dopo il lockdown. Si registra un invecchiamento professionale: crescono solo gli imprenditori dai 50 anni in su del +4,1%. In continuo calo il lavoro giovanile (under 30) del -14,3%.
Il mercato del lavoro registra queste tendenze (tendendo conto anche del blocco dei licenziamenti): -3.950 i posti di lavoro con contratto dipendente (commercio +35, turismo -595, servizi -3.395), nonostante l’aumento dei rapporti a tempo indeterminato (+1.935), il tempo determinato continua a calare con -5.135 posti di lavoro in meno. Contrazioni anche per i flussi di lavoro somministrato (-550 posti di lavoro) e intermittente (-490 posti di lavoro).

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